Gela, cittadini vicini al bar oggetto di intimidazioni «Non siamo sereni, ma insieme si vince la mafia»

A distanza di qualche giorno dall’ennesimo attentato incendiario al bar Lory, sono ancora tante le persone a Gela che si danno appuntamento al caffè del quartiere Caposoprano per manifestare affetto e solidarietà ai gestori.

La gara di solidarietà è partita già poche ore dal secondo episodio intimidatorio avvenuto venerdì scorso. A promuoverla un gruppo medici e operatori sanitari dell’ospedale Vittorio Emanuele e del 118. Sabato mattina, prima di entrare in servizio, si sono dati appuntamento davanti al bar della famiglia Baccano, per esprimere vicinanza ai gestori e condannare un gesto che i dipendenti ospedalieri promotori dell’iniziativa definiscono vigliacco.

«Siamo qui – affermano – non solo per prendere il solito caffè quotidiano dai nostri amici Orazio e Lory – dice Giuseppe Provinzano, infermiere nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale – ma anche per dimostrare che la città sta dalla parte delle persone perbene» L’iniziativa è stata poi ripresa da Se i quadri potessero parlare Gelese, una delle pagine satiriche più conosciute in città che sui social ha lanciato l’evento Un caffè al Bar Lory, a cui in questi giorni hanno risposto centinaia di persone. Questa mattina anche la visita del sindaco Lucio Greco.

Per i gestori della nota attività di via Palazzi è il terzo attentato incendiario in meno di un anno. Una sequela di intimidazioni che avrebbe messo in ginocchio chiunque. Il primo attentato la notte tra il 19 e il 20 ottobre del 2018, a 24 ore dalla notte di fuoco che vide andare in cenere a poche ore di distanza, prima il B-Cool Beach e poi il bar Belvedere. Quella notte un uomo, ripreso dalle telecamere della zona, aveva appiccato il fuoco alla saracinesca. Le fiamme però erano state prontamente domate, grazie all’intervento dei vigilantes. Sempre una guardia giurata, una settimana fa, aveva sventato un secondo attentato al bar.

A distanza di poche ore poi il terzo attentato, praticamente all’indomani della maxi operazione Stella Cadente, che ha fatto scattare le manette per i fratelli Di Giacomo e per diversi loro sodali. Tra le accuse agli stiddari anche il racket delle forniture di prodotti da bar imposte a molti esercenti cittadini. Proprio per questo inizialmente in molti hanno letto l’ennesimo attentato al bar di Caposoprano come un segnale della Stidda in risposta agli arresti. Ipotesi che, nonostante sia comunque al vaglio degli inquirenti, sembrerebbe essere remota.

Resta il fatto che in meno di undici mesi l’attività ha dovuto per ben tre volte fare i conti con gli incendiari. Una sequenza di colpi che avrebbero fatto crollare qualsiasi commerciante, ma non la famiglia Baccano che ogni giorno ha continuato ad alzare regolarmente la saracinesca annerita. «Non posso dire che non sia stata dura – racconta a Meridionews Orazio, titolare del bar insieme alla moglie Loredana -. Abbiamo pensato di mollare tutto e andare via, ma poi ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che non possiamo darla vinta a chi crede che con la sopraffazione si possa ottenere ogni cosa. Siamo lavoratori onesti, abbiamo fatto tanto sacrifici e non abbiamo nessuna intenzione di fermarci».

Alla fermezza di Orazio si contrappone la voce rotta dall’emozione di Clara, la figlia, che si alterna tra il bancone e la cassa. «Dire che questi avvenimenti non ci abbiano rubato la serenità sarebbe una bugia – dice -. Ogni volta che il telefono suona in un orario insolito il cuore mi balza in gola e la sera quando torno a casa mi guardo attorno con la paura che ci possa essere qualcuno nell’ombra». «Sono stati giorni duri – aggiunge Loredana, mentre serve il caffè al sindaco che questa mattina ha voluto portare la solidarietà dell’amministrazione – ma quello che è successo da sabato in poi, tutta la gente che ci si è stretta attorno con un semplice sorriso o una pacca sulle spalle, ci ha fatto sentire meno soli. Adesso sappiamo che la città sta dalla nostra parte, e se i cittadini si uniscono per la mafia non ci può essere futuro».

Annuisce il sindaco Greco mentre sorseggia il caffè. «Lo Stato vince sempre – dice – ma la politica deve fare la propria parte fino in fondo nella battaglia per la legalità in un territorio martoriato da una criminalità diffusa che non demorde. Noi amministratori abbiamo l’obbligo morale di stare vicini a chi lavora, produce e si sacrifica per migliorare le condizioni socio-economiche del nostro territorio – conclude il primo cittadino – Non permetteremo a nessuno di impedire le vie dello sviluppo con atti intimidatori di qualsiasi natura».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]