Conte-bis, gli auguri di Musumeci ai ministri siciliani «Riserve politiche, ma serve confronto istituzionale»

«Al di là delle riserve politiche verso il nuovo governo, sento da presidente della Regione Siciliana di formulare gli auguri di buon lavoro a Nunzia Catalfo e Peppe Provenzano che, con Alfonso Bonafede, portano a tre le presenze siciliane nella compagine governativa». Inizia così il post sui social network con cui il governatore Nello Musumeci si congratula coi tre siciliani titolari di altrettanti ministeri. 

«In particolare – sottolinea ancora Musumeci – i dicasteri del Lavoro e delle Politiche sociali e quello del Sud rappresentano due leve fondamentali per far ripartire il Mezzogiorno, fin qui escluso dall’agenda dei governi precedenti. Con l’auspicio che il loro impegno sia utile ad affrontare e risolvere i tanti nodi che riguardano la nostra terra e che, da tempo, sono all’attenzione di Palazzo Chigi. Ribadiamo la nostra disponibilità a un sereno e costruttivo confronto istituzionale nell’interesse esclusivo dei siciliani».

Un cambio di prospettiva quanto mai necessario che non è sfuggito ai più. Lo scorso 19 agosto, infatti, Musumeci era intervenuto sulla crisi di governo, auspicando un ritorno alle urne. In un lungo e articolato post sui social network, il governatore ammetteva: «Siamo una Repubblica con forma di governo parlamentare. Ma nel 2018 c’è stata una coalizione che è arrivata prima e due altre che sono arrivate seconda e terza. Sarebbe cosa difficile da spiegare che all’opposizione va chi ha vinto le elezioni e al governo chi le ha perse. 

Secondo Musumeci, «peggio delle elezioni, che sono sempre motore della democrazia, è mettere in campo un governo contro il popolo. Anche perché quando i governi nascono solo dentro il Palazzo, alla fine durano poco e realizzano anche meno».

E ancora, a fine agosto il primo inquilino di palazzo d’Orleans era tornato sul tema del nuovo esecutivo, anche in questo caso con toni piuttosto duri: «Il Sud Italia – aveva scritto – continua a essere vergognosamente il grande assente nel confronto politico di questi ultimi giorni sul probabile nuovo governo Movimento 5 stelle e Partito democratico. È la conferma di quanto andiamo sostenendo da mesi: il Mezzogiorno rimane, per alcune forze politiche, soltanto un grande contenitore di voti e gli elettori meridionali considerati come donatori di sangue fino all’anemia. Di quel sangue, proprio in questi giorni, si famercato neronei palazzi romani. Si vuole condannare il Sud a vivere di assistenzialismo e ancorarlo a una irrecuperabilità che alimenti solo rassegnazione e fuga dei giovani. E invece il Meridione, nella sua drammatica condizione, dovrebbe essere una priorità nel programma di qualsiasi governo, per una credibile – proseguiva la nota – manovra anticiclica e una seria strategia di sviluppo». Oggi, invece, il cambio di passo. Gli auguri ai nuovi ministri e la prospettiva di collaborazione istituzionale. Sempre ammesso che le opposizioni non gli preparino uno sgambetto in Assemblea regionale.


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