Ballottaggi: Di Maio in Sicilia, Salvini resta a Roma Si va verso i comizi di chiusura con l’ipotesi biscotto

C’è chi da dieci giorni parla del possibile biscotto nelle cabine elettorali, quel che è certo è che la preparazione dei ballottaggi in casa Movimento 5 stelle e Lega sarà diversa. Perlomeno per quel che riguarda l’impegno dei due capi politici. Per la volata della campagna elettorale – il silenzio scatterà allo scoccare della mezzanotte di venerdì -, soltanto Luigi Di Maio tornerà in Sicilia, mentre Matteo Salvini seguirà da lontano la chiusura dei comizi. All’origine della decisione del leader del Carroccio ci sarebbero impegni di governo

Atterrerà a Palermo, invece, il vicepremier pentastellato. Di Maio sarà in Sicilia già da domani: dopo aver preso parte a un incontro con LegaCoop nel capoluogo, si sposterà a Castelvetrano per parlare al comizio di Enzo Alfano, il candidato del M5s che è arrivato secondo due domeniche fa dietro a Calogero Martire. Nel centro del Trapanese si tornerà al voto dopo lo scioglimento per mafia del 2017. L’impegno elettorale di Di Maio proseguirà anche venerdì sera, quando a Caltanissetta salirà sul palco Roberto Gambino, il candidato scelto per tentare di portare il M5s alla guida dell’unico capoluogo siciliano al voto quest’anno. Anche in questa circostanza, stando ai risultati del primo turno, Gambino parte dietro al candidato di centrodestra Michele Giarratana, che il 28 aprile ha sfiorato il 40 per cento e, di conseguenza, l’elezione diretta.

Per quanto riguarda la Lega, che come detto dovrà fare a meno della presenza di Salvini, l’attenzione è rivolta a Mazara del Vallo e Gela. Nel primo caso, Giorgio Randazzo sfida Salvatore Quinci, che ha concluso davanti al primo turno. Nella città del Nisseno, invece, a tentare di diventare sindaco è Giuseppe Spata. In passato referente locale di Libera, dovrà vedersela con Lucio Greco.

Ma indipendentemente da chi salirà sui palchi nelle quattro città al ballottaggio, per interpretare quali dinamiche hanno accompagnato questo avvicinamento al secondo turno bisognerà attendere lo spoglio. Soltanto in quel momento si capirà se M5s e Lega si saranno scambiati il favore sostenendo i candidati dell’altro partito, in un momento in cui soprattutto con il caso Siri – l’ormai ex sottosegretario indagato per corruzione scaricato dai cinquestelle, ma difeso dai colleghi del Carroccio – tra i due partiti le frizioni non sono mancate.


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