Messina, fatto brillare un ordigno da mille libbre Sganciato da aereo militare, era in fondo al mare

Un forte boato ha svegliato i messinesi questa mattina. L’ordigno bellico ritrovato in mezzo allo Stretto di Messina nei giorni scorsi è stato fatto brillare, dopo essere stato trasportato con dei lunghi cavi a dieci chilometri distanza dalle coste calabresi e siciliane. Tutto è andato come previsto e messo a punto durane la riunione tecnica che si è tenuta in prefettura lo scorso venerdì per programmare le operazioni di rimozione e trasporto in zona di brillamento dell’ordigno bellico rinvenuto dal nucleo operatori subacquei della Guardia Costiera nei fondali della zona falcata. 

La bomba sganciata da un aereo militare di una dimensione pari a 150 centimetri di lunghezza e 160 di circonferenza per un peso di oltre mille libbre ad alto contenuto esplosivo ha dimostrato tutta la sua potenza deflagratoria. Dalle 6 del mattino è stato chiuso al transito veicolare il tratto di strada di via Vittorio Emanuele compreso tra viale Boccetta e viale San Martino. A quel punto i palombari della Marina militare sono entrati in azione. Hanno legato l’ordigno con dei grossi cavi collegati a un rimorchiatore che lo ha trainato in un punto equidistante tra la Costa siciliana e quella calabrese. 

Tutti i mezzi navali hanno quindi raggiunto la distanza di sicurezza e a quel punto la bomba è stata fatta brillare. Sul posto imbarcazioni della stazione navale della guardia di finanza, della polizia, della capitaneria di porto e dei vigili del fuoco. Impiegati anche i volontari delle associazioni di protezione civile per evitare che i pedoni entrassero nell’area a rischio.


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