Finisce così il processo sulla coppia di Castell'Umberto, paesino della zona dei Nebrodi, arrestata per aver tentato di comprare un bambino in Romania, non potendo avere figli. A inizio ottobre l'accusa aveva chiesto condanne più pesanti
Tentarono di comprare un bimbo, otto condannati Il Tribunale di Messina decide anche 7 assoluzioni
Otto condanne e sette assoluzioni. Finisce così il processo sulla coppia di Castell’Umberto, paesino in provincia di Messina, arrestata per aver tentato di comprare un bambino in Romania, non potendo avere figli. A inizio ottobre l’accusa aveva chiesto condanne più pesanti.
Il Tribunale di Messina ha condannato la coppia, Calogero Conti Nibali e Lorella Conti Nibali, a 6 anni 6 mesi ciascuno; Bianca Capillo, che avrebbe avuto un ruolo di intermediaria, a 4 anni e 8 mesi; a 4 anni e 7 mesi condannati Aldo Galati Rando (che avrebbe collaborato nel trovare il bambino in Romania), Silvana Genovese (incaricata dai coniugi di recuperare i soldi che la prima mamma aveva intascato sparendo nel nulla con il bambino), Vincenzo Nibali (cognato della coppia); Placido Villari (intermediario). Condannato a quattro anni Tindaro Calderone, che avrebbe aiutato a simulare la nascita del finto figlio della coppia e si sarebbe prestato a fingerne la morte e un finto funerale.
Sono stati invece assolti Ugo Ciampi, Nadia Gibbin, Maurizio Lucà, Pietro Sparacino, Sebastiano Russo, Franco Galati Rando, Vito Calianno. Assoluzioni parziali per Capillo, Galati Rando e Nibali. Contestati, a vario titolo, i reati di tentativo di falsa attestazione ad un pubblico ufficiale sull’identità, falsità materiale, supposizione di stato, millantato credito, tentata estorsione.
I due coniugi, residenti in Svizzera da anni, non si rassegnavano all’idea di non poter avere figli. E pur di diventare genitori erano disposti a tutto. Persino a pagare per avere un bimbo tutto loro. Furono i carabinieri del reparto operativo, nucleo investigativo, a far saltare il piano nel 2015: ascoltando alcune intercettazioni telefoniche, capirono cosa stava succedendo. Scattarono così le indagini che permisero di ricostruire come fin dal 2008 la coppia si fosse rivolta ad una serie di intermediari pagando cospicue somme di denaro per ottenere in cambio un bimbo. E che già in una prima occasione, la madre del bambino, individuato inizialmente, avesse intascato il denaro e si fosse quindi dileguata con il figlio. Quando i due stavano per riuscire a ottenere un altro bambino, sono intervenuti i carabinieri che hanno arrestato tutti evitando che il piano andasse a buon fine