Gela, sequestrata un’area della raffineria Eni «Le discariche non sono più in uso dal 2011»

La procura di Gela ha disposto il sequestro di una vasta area all’interno della raffineria destinata a discariche. La misura si inquadra in una nuova inchiesta aperta per «verificare nuovi e diversi elementi indiziari rispetto a quanto già acquisito nel procedimento penale allo stato pendente davanti al tribunale nei confronti di 22 imputati». A finire sotto accusa furono i vertici della raffineria fino al 2014 imputati, tra l’altro, di disastro innominato.

Il sequestro è stato eseguito da personale della capitaneria di porto di Gela e del commissariato di polizia. La procura gelese indaga da circa un decennio su ipotesi di inquinamento ambientale e illeciti nello smaltimento dei rifiuti nell’area industriale. Diversi sono i processi già celebrati e alcuni sono ancora pendenti davanti al tribunale: in uno ha recentemente deposto un operaio della raffineria, Vincenzo D’Agostino

«Fino al 2007 quella discarica non è mai stata coperta. Per undici anni ho fatto il custode ed ero quotidianamente a contatto con i rifiuti pericolosi e con le fibre che venivano portate via dal vento. Seppi che si trattava di amianto solo da un lavoratore dell’indotto», ha raccontato, riferendosi all’area della vasca 4 all’isola 32 dello stabilimento Eni di contrada piana del Signore. D’Agostino, che a causa dell’esposizione all’amianto si è ammalato, è parte civile nel dibattimento a carico di Bernardo Casa, Rosario Orlando, Aurelio Faraci, Biagio Genna e Arturo Anania, manager e tecnici dell’Eni. «Annottavo tutto quello che non andava in alcuni bigliettini e riferivo ai responsabili ma senza avere risposte – ha continuato l’operaio – Solo nel 2007 la discarica venne coperta. La cartellonistica che segnalava il pericolo venne inserita dopo il sequestro dell’area». 

In una nota l’Eni smentisce «in modo categorico di aver praticato presso il sito industriale di Gela trattamenti illegali di rifiuti tossici o di prodotti di scarto derivanti dalle proprie attività». Preso atto del sequestro dell’area discariche della raffineria, auspica che si faccia chiarezza sulla vicenda e garantisce la massima collaborazione con l’autorità giudiziaria. Da Eni spiegano inoltre di avere sempre rispettato le «leggi vigenti e di avere messo in campo tecnologie all’avanguardia per il miglioramento e il risanamento ambientale che i controlli espletati hanno sempre confermato». 

Secondo l’Eni, sono gli enti pubblici controllori a confermare «l’assenza di inquinamento diffuso nell’area e soprattutto di rischi per la popolazione della città di Gela. Il normale impatto ambientale derivante dalle attività industriali – prosegue la nota – non ha sortito conseguenze all’esterno dello stabilimento». L’azienda puntualizza che «le discariche non sono più in uso dal 2001 e sono oggetto delle procedure di risanamento ambientale». Attribuire responsabilità su presunte discariche all’esterno dello stabilimento è una accusa «priva di qualsiasi fondamento. Gela è un sito importante e, negli ultimi quattro anni, la società ha investito 800 milioni di euro in attività di riqualificazione industriale e del territorio».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]