Gela, chiesto rinvio a giudizio per il sindaco È accusato di interruzione del servizio rifiuti

Il procuratore della Repubblica del tribunale di Gela, Fernando Asaro, ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Gela, Domenico Messinese, per il vicesindaco e assessore all’Ambiente, Simone Siciliano, per la dirigente comunale dello stesso settore, Patrizia Zanone e per Alessio Balistreri, il rappresentante legale della Tekra, l’azienda che gestisce il servizio di nettezza urbana in città. Sono accusati tutti di interruzione di servizio di pubblica utilità. 

L’inchiesta giudiziaria è stata avviata lo scorso 5 maggio, quando la città appariva sommersa da cumuli di rifiuti depositati abusivamente dai cittadini per strada e non ritirati dalla Tekra che, per questo servizio ritenuto fuori capitolato, avrebbe preteso anche un pagamento extra. Nei mesi non sono mancate anche le proteste dei cittadini gelesi in seguito ai numerosi roghi con cui di notte veniva incendiata l’immondizia. Il Consiglio comunale, intanto, a giugno ha nominato una commissione consiliare straordinaria d’indagine, che ieri ha iniziato i lavori. La seconda nel giro di pochi anni, con la prima che però ha creato più polemiche che risultati.

A cercare di fare chiarezza sulla spesa per la rimozione dei rifiuti è intervenuta anche la Corte dei conti che ha permesso di scoprire delle irregolarità come la scopertura in bilancio di tre milioni di euro annui per tre anni che, secondo la giunta comunale, sarebbero «frutto di un mero errore di dimenticanza». In pratica, l’apposito ufficio comunale non avrebbe trascritto, per tre anni, i costi di conferimento in discarica del secco non riciclabile. Una vicenda, quest’ultima, che ha rinfocolato le polemiche: l’attuale giunta Messinese a più riprese si è scagliata contro la precedente gestione Fasulo (Pd), che nel 2014 ha firmato con Tekra il capitolato d’appalto e che, secondo l’amministrazione odierna, non avrebbe garantito le migliori condizioni di raccolta dei rifiuti.

Nel frattempo, anche l’ufficio d’igiene dell’Asp di Caltanissetta è intervenuto più volte dichiarando l’esistenza di una emergenza igienica in città e inducendo il sindaco a emettere, in due occasioni, un’ordinanza di rimozione straordinaria dei cumuli di spazzatura. La prima volta lo smaltimento sarebbe avvenuto. La seconda volta, invece, il provvedimento sarebbe rimasto bloccato nei cassetti dei dirigenti comunali, suscitando l’ira dello stesso primo cittadino che vuole vederci chiaro. Questo contenzioso che si trascina ormai da cinque mesi, con l’arrivo del caldo torrido, ha peggiorato la situazione a Gela e nelle periferie. Da ieri, intanto, sarebbe iniziata la pulizia straordinaria della città.


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