A fuoco una vasta area lungo l'autostrada Siracusa-Catania che appartiene alla zona protetta dei monti Climiti. «A preoccupare - commenta Pippo Giaquinta di Legambiente a MeridioNews - è la vicinanza alle cisterne non più utilizzate ma in cui potrebbero essere rimasti residui di petrolio»
Priolo, incendio accanto a serbatoi dismessi di Eni Bruciano sterpaglie, fumo visibile da centro abitato
Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato, nel pomeriggio, lungo l’autostrada Siracusa-Catania all’altezza dello svincolo per l’uscita di Priolo sud. Ad andare in fiamme la parte bassa dei monti Climiti. «Oltre al fatto che ancora una vasta area di una zona protetta paesaggisticamente sia andata distrutta – commenta a MeridioNews il responsabile del circolo di Legambiente Anatroccolo, Pippo Giaquinta – a preoccuparci è la vicinanza dell’area a dei serbatoi degli anni ’60 dell’Eni. Anche se adesso sono dismessi – aggiunge – nessuno ci assicura che all’interno non vi siano rimasti dei residui». All’epoca, infatti, quelle cisterne erano utilizzate per trasportare il petrolio da Ragusa a Priolo per poi essere portato verso il nord.
«Nei terreni abbandonati lì vicino, inoltre – continua Giaquinta – ci sono anche le tubazioni sotterranee messe circa sette anni fa per collegare le due raffinerie: oggi Lukoil nord e Lukoil sud». Il rogo ha interessato soprattutto strerpaglie incolte e il fumo è stato visibile anche dal centro abitato di Priolo Gargallo. Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco e anche la polizia stradale che ha bloccato il traffico autostradale in entrambi i sensi di marcia deviandolo verso le uscite obbligatorie di Priolo Sud e Cava Sorciaro.