Comunali 2018, alle 19 affluenza appena sopra il 40% Denunce a Messina, trovata una scheda precompilata

Nuovo aggiornamento sull’affluenza nei Comuni siciliani chiamati al voto per l’elezione dei nuovi sindaci e consigli comunali. I seggi sono aperti in 137 centri. Alle 19 la percentuale nell’Isola è stata di poco superiore al 40 per cento, mentre alle 12 si era fermata al 16,94. Rispetto a cinque anni fa si vota soltanto in un giorno. 

In provincia di Palermo si vota in 26 Comuni. A Geraci affluenza importante con il 61 per cento, mentre Lercara Friddi, che alle 12 aveva la più bassa in assoluta della regione (6,42 per cento), nel pomeriggio si è toccato appena il 20. Si supera il 59 per cento a Castronovo di Sicilia. Hanno votato più di un elettore su due anche a Baucina, Casteldaccia, Cefalà Diana, Cerda, Montemaggiore Belsito e Villafrati. Nel Catanese, la seconda rilevazione fa registrare una percentuale di poco inferiore al 40 per cento. A Catania città si è segnato il 36 per cento, la quarta percentuale più bassa della provincia. In due soli Comuni – Camporotondo Etneo e Santa Venerina – l’affluenza è stata superiore al 50 per cento. Restano invece molto lontane dalla media San Cono, che supera di poco il 30 per cento, e Mineo che non va oltre il 28. 

In provincia di Messina la media sfiora il 47,61 per cento. Nella città dello Stretto, i votanti sono stati il 47,34 degli aventi diritto. Qui a fare discutere sono stati alcuni fatti accaduti all’interno dei seggi: alla scuola Mazzini, una donna risultava avere già votato quando l’elettrice si è presentata nella propria sezione. La tessera elettorale però mancava di timbro e dunque sono state chiamate le forze dell’ordine ed è stato messo a verbale l’accaduto. Mentre nella sezione 99 a Camaro, una scheda è stata trovata precompilata. Alla scuola Boer, invece, all’interno del seggio il manifesto con i nomi di tutti i candidati era oscurato nella parte riguardante le liste a sostegno del sindaco uscente Renato Accorinti. A Mongiuffi Melia, l’affluenza continua a volare superando il 70 per cento degli aventi diritto. 

In provincia di Siracusa, alle 19 ha votato il 40,64 per cento. Nel capoluogo la percentuale è stata del 38,10 per cento, in rialzo rispetto alle ultime consultazione quando il dato alla stessa ora si era fermato al 32,36. Il Comune con l’affluenza più alta è stato Priolo (oltre il 56), seguito da Portopalo e Buscemi. Minore partecipazione, invece, a Buccheri, dove non si è andati oltre il 35 per cento. A Rosolini un operaio di 42 anni è stato denunciato perché, nel tardo pomeriggio, dall’interno della cabina elettorale si è sentito lo scatto della fotocamera di un telefono cellulare. Intervenuti i carabinieri hanno sequestrato il telefonino e trovato la prova della foto scattata sulla preferenza. La scheda è stata annullata e l’uomo denunciato.

Nel Ragusano si vota solo in quattro centri. Tra essi, però, c’è il capoluogo, dove alle 19 si è registrata una partecipazione del 41,50 per cento, di poco sotto la media provinciale. In provincia di Trapani media del 42,31 per cento. Sopra il 50 per cento San Vito lo Capo e Custonaci, mentre nel capoluogo si resta sotto il 40 per cento. Nell’Agrigentino, affluenza del 32,20 per cento, con San Giovanni Gemini che è l’unico Comune a superare il 50 per cento.

In provincia di Caltanissetta l’affluenza è al di sotto del 27 per cento. Al primo rilevamento dell’affluenza, il dato era stato del 10,70. Delia, il centro con meno partecipazione (21,22). Infine in provincia di Enna, il dato complessivo al primo rilevamento è del 37,67 per cento, con Gagliano Castelferrato che va oltre il 50 per cento e Troina sopra il 40.

A potere prendere parte alla consultazione sono oltre un milione 643mila siciliani. Le urne resteranno aperte fino alle 23, dopo di che inizierà lo spoglio delle schede, con la possibilità per i presidenti di seggio di sospendere le operazioni alle 3 di notte, per poi ripartire alle 9 di domattina. Tra le città al voto ci sono cinque capoluoghi: Catania, Messina, Trapani, Siracusa e Ragusa. Diciannove, invece, i Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, limite sopra il quale la legge elettorale prevede il secondo turno (ballottaggio) nel caso in cui nessuno dei candidati dovesse arrivare al 40 per cento.


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