Antincendio, Regione indice gara per elicotteri privati Nel 2011 il bando che portò al processo per maxi truffa

I privati per spegnere i roghi estivi. A distanza di anni, la Regione torna a percorrere la strada della gara d’appalto per affidare il servizio antincendio aereo. Il 20 marzo è stato pubblicato un bando del valore di oltre due milioni 371mila euro. Cifra che, considerando l’Iva e le somme a disposizione dell’amministrazione tra ore suppletive e spese di varia natura, supera i tre milioni. Le aziende del settore avranno possibilità di presentare le offerte – il criterio di aggiudicazione scelto è quello del prezzo più basso – fino alla mattina del 23 aprile. Ovvero 53 giorni prima dell’inizio ufficiale della stagione antincendio fissata per il 15 giugno, ma ancora meno se si considera che nel capitolato si indica l’1 giugno come data per l’entrata in servizio degli elicotteri. Tuttavia, stando al serrato cronoprogramma pubblicato sul sito della centrale unica di committenza, in linea teorica ed escludendo ricorsi, la Regione avrebbe ancora i tempi per dotarsi della flotta. 

La ricerca riguarda sei mezzi in totale: uno da utilizzare fino a novembre, gli altri cinque fino a ottobre. Nel complesso saranno garantite 1040 ore di volo. Per quanto riguarda invece le basi da usare, sono previste le elipiste di Randazzo, Piazza Armerina, San Fratello, Valderice, Geraci Siculo e Palermo. Alle quali, in funzione di appoggio, si aggiungerebbero Menfi e Malfa, sull’isola di Salina.

Il ricorso ai privati in Sicilia potrebbe ritornare dopo anni in cui, volenti o nolenti, se ne è fatto a meno. E soprattutto a distanza di quasi sei anni dall’inchiesta sulla presunta maxi-truffa ai danni della Regione. Partita dalla procura di Perugia e presto arrivata in Sicilia, l’indagine ha fatto luce sull’iter che, nel 2011, aveva portato all’aggiudicazione di un appalto triennale da parte dell’associazione temporanea d’imprese (Ati) formata da Heliwest, Elifriulia, Elitellina ed Elimediterranea. Unica partecipante alla gara, con la garanzia di vincerla – secondo l’accusa – grazie ai buoni uffici debitamente remunerati dell’allora direttore del servizio Francesco Sgueglia. Per i magistrati, le imprese avrebbero goduto dell’opportunità di non garantire sul territorio il personale e i mezzi previsti dal bando. Ed è proprio per queste pesanti accuse che, a dicembre 2016, il tribunale di Palermo ha rinviato a giudizio otto persone. Il processo, che al momento si trova ancora all’inizio del dibattimento in primo grado, si è però presto impantanato per la lentezza nel notificare un atto a uno degli imputati, che risulta residente in Svizzera

Già prima del rinvio a giudizio, la vicenda aveva dato il la all’allora presidente della Regione Rosario Crocetta di stigmatizzare il coinvolgimento dei privati nella gestione di un settore ritenuto delicato come quello dell’antincendio. Opposizione che, a dicembre 2014, porta a una delibera di giunta con cui il governo regionale si dichiara a favore dell’uso di mezzi statali. L’esperimento – dettato perlopiù dalla necessità – era stato peraltro già effettuato nei mesi precedenti, quando in piena estate la Regione aveva stipulato una convenzione con il Corpo forestale dello Stato. A quella decisione si era arrivati, dopo un primo tentativo di indire una gara andata poi deserta. La collaborazione tra Regione e forestali dello Stato si è prorogata di anno in anno fino al 2016, ovvero fino a quando l’allora presidente del consiglio Matteo Renzi non ha deciso la dismissione del Corpo. 

Ciò di fatto ha comportato, l’anno scorso, forti momenti di tensione tra Crocetta e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, al quale è stato trasferito parte del parco mezzi dei forestali. Il governo regionale avrebbe voluto avviare una nuova convenzione, ma l’auspicio è stato frustrato da una serie di impedimenti e indisponibilità, che hanno spinto il governatore a denunciare, tanto sui media quanto in commissione Ambiente al Senato, lo stato di abbandono in cui era stata lasciata la Sicilia, già da diverse settimane messa in ginocchio dagli incendi.

Oltre sei mesi dopo, a incassare nuovamente l’indisponibilità dei vigili del fuoco è stato il nuovo governo Musumeci. «La direzione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ha formalmente comunicato di non poter assicurare l’utilizzo di velivoli ad uso esclusivo alle regioni», si legge nella relazione che accompagna il bando. Da qui la decisione di chiedere una mano nuovamente ai privati, sempre che questi ultimi non giudichino troppo basse le somme offerte. Memori dei 15 milioni che la Regione stanziò per il noleggio degli elicotteri tra 2011 e 2013 e consapevoli del fatto che – come si legge nel bando – il valore dell’appalto è stato determinato utilizzando voci di costo risalenti a tre anni fa, dopo che l’Associazione elicotteristica italiana ha reso noto di «non essere in condizione di inviare il prezzario». 


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