Amministrative 2018, in Sicilia si vota il 10 giugno Chiamati alle urne 137 Comuni, cinque capoluoghi

Nuova chiamata alle urne per i residenti di 137 comuni siciliani. Il 10 giugno si vota per eleggere sindaci e consigli comunali. Lo ha deciso ieri la Regione. Un terzo dunque delle città dell’Isola torneranno ai seggi, a distanza di tre mesi dalle Politiche. Cinque i capoluoghi che rinnoveranno le cariche amministrative: Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani. Diciotto i comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, dove viene applicato il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. In provincia di Palermo sono 26 i Comuni che andranno alle urne, in quella di Catania 22, nel Messinese 35, in provincia di Ragusa quattro, a Siracusa otto, a Trapani 13, a Enna sette, uno in più della provincia di Caltanissetta, nell’Agrigentino 16.

A Catania ancora in forse la ricandidatura del sindaco Enzo Bianco; il centrodestra ha scelto l’europarlamentare di Forza Italia Salvo Pogliese; espressione della società civile è Emiliano Abramo, presidente della Comunità di Sant’Egidio etnea. Accanto ai tre, si è fatto avanti anche il discusso consigliere di Forza Italia Riccardo Pellegrino. Si attende il nome del Movimento 5 stelle. 

A Messina la campagna elettorale per eleggere il nuovo primo cittadino è già partita da tempo. Oltre all’attuale primo cittadino Renato Accorinti, hanno ufficializzato la propria candidatura Cateno De Luca; il consigliere comunale di Forza Italia, Pippo Trischitta; e il professore Dino Bramanti, scelto dal centrodestra. Sabato prossimo toccherà al consigliere del gruppo misto Santi Daniele Zuccarello rompere gli indugi. Oggi invece si riunisce il Pd che sarà chiamato a esprimere un candidato e avrà un peso determinante l’asse composto dal rettore e neo deputato renziano Pietro Navarra e dall’ex deputato regionale di Sicilia Futura Giuseppe Picciolo. Nei mesi scorsi si era vociferato che il presidente dell’ordine degli avvocati Enzo Ciraolo potesse essere l’uomo in grado di mettere d’accordo destra e sinistra. Rumors parlano della disponibilità di Felice Calabrò. Ma nello scacchiere delle candidature, manca ancora quella del Movimento cinque stelle. Da tempo si parla della possibilità che sia l’attuale ingegnere capo dell’ispettorato del lavoro Gaetano Sciacca

Nessun dubbio a Siracusa dove, all’indomani delle elezioni politiche che hanno visto il collegio aretuseo premiare il Movimento 5 stelle con la percentuale di consenso più alta della Sicilia, è arrivato anche l’annuncio del candidato pentastellato a sindaco. Si tratta di una donna, Silvia Russoniello, 43enne di Belvedere attivista del meetup siracusano, molto vicina al deputato regionale più votato del M5s, Stefano Zito. Altro nome è quello di Giovanni Randazzo, che si presenta con una lista civica che rappresenterà il mondo dell’associazionismo ambientalista. Tra gli altri pretendenti alla guida della città aretusea c’è sicuramente Vincenzo Vinciullo, l’esponente di Alternativa popolare. Alla fine dello scorso dicembre, anche l’attuale sindaco uscente renziano Giancarlo Garozzo aveva annunciato la propria volontà a correre per un secondo mandato. Sono più recenti le dichiarazioni dell’ex candidato del centrodestra nel 2013 Ezechia Paolo Reale sulla volontà di candidarsi di nuovo a primo cittadino con il simbolo di Progetto Siracusa. Fra i nomi non ancora confermati resta quello di Massimo Milazzo, l’ex consigliere comunale a capo del movimento Sistema Politico, che ha rassegnato le dimissioni dal civico consesso alla fine del 2016.

A Ragusa, il primo cittadino uscente, Federico Piccitto, ha fatto sapere di non volersi ricandidare e il Movimento cinque stelle ha scelto di affidarsi ad Antonio Tringali. Il Partito Democratico ha scelto Giuseppe Calabrese, la cui campagna elettorale è già entrata nel vivo. Al suo fianco, oltre al Pd, Calabrese avrà il movimento Territorio del parlamentare regionale Nello Dipasquale, al quale nei prossimi giorni si potrebbero aggiungere delle liste civiche. C’è poi Giorgio Massari, ex sindaco ed ex capogruppo del Pd, che è a capo del movimento Ragusa Prossima, e ha ufficializzato la propria candidatura a sindaco già in estate. C’è un altro ex sindaco in corsa: Tonino Solarino, mentre il volto femminile di questa campagna elettorale ragusana è quello di Sonia Migliore che si presenta con il sostegno di Lab 2.0 e quattro liste civiche.

A Trapani, che torna al voto a un anno dal terremoto politico e giudiziario che l’ha investita e che continua a riservare pesanti strascichi, mancano ancora le ufficialità, ma alcuni nomi sembrano avere la candidatura a portata di mano: il Partito democratico dovrebbe schierare Giacomo Tranchida, presidente del consiglio comunale di Erice che per un soffio a novembre non è diventato deputato regionale. Il centrodestra appare diviso: c’è Giuseppe Guaiana, delfino dell’ex senatore e candidato sindaco un anno fa Antonino D’Alì (su cui grava l’accusa di pericolosità sociale per i legami del passato con Cosa Nostra). Guaiana ha lanciato il movimento Amo Trapani. Ma c’è anche l’ex deputato regionale Giuseppe Maurici, che sarebbe l’uomo del commissario di Forza Italia Giancarlo Micciché, in rotta con D’Alì. Resta da vedere cosa farà e chi indicherà Girolamo Fazio, ancora al centro delle indagini degli inquirenti nell’inchiesta Mare Monstrum. Si attende anche il nome del Movimento 5 stelle, dove avrà un peso nella scelta il senatore, appena riconfermato, Vincenzo Maurizio Santangelo.


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