Il presidente della Regione ha scritto al premier per spiegare il motivi della propria opposizione alla realizzazione del termovalorizzatore che da tempo è al vaglio del governo nazionale. E assicura il proprio impegno per avviare al più presto un piano di riconversione industriale e di bonifica dei luoghi siciliani a rischio
L’inceneritore nella Valle del Mela, Musumeci a Gentiloni «Sono contrario, bisogna ridurre inquinamento a Milazzo»
Alla fine la presa di posizione invocata è arrivata. Nello Musumeci ufficializza la propria contrarietà al termovalorizzatore che dovrebbe sorgere a San Filippo del Mela. Nei giorni scorsi, il presidente della Regione era stato criticato dal comitato no-inceneritore per l’eccessiva titubanza nell’affrontare una questione che da tempo è al vaglio del governo nazionale, dopo i pareri differenti ottenuti dalle commissioni ministeriali. Con il via libera di quello all’ambiente e il no del Mibact.
«Ho espresso al governo centrale il mio parere contrario non perché abbia pregiudizi sugli inceneritori, contemplati e disciplinati dalle leggi dello Stato. Ma perché credo che quell’area del Milazzese debba ormai ridurre il pesante carico inquinante che sopporta da oltre mezzo secolo – si legge in una nota del governatore -. Alla delegazione dei sindaci della zona, che ho invitato a Palermo per oggi pomeriggio, chiederò di programmare, assieme al governo regionale, una decisa azione di rottura col passato sul fronte della tutela ambientale. Sono certo che nessuno si tirerà indietro».
Rivolgendosi al premier Paolo Gentiloni, Musumeci specifica che l’opposizione «scaturisce, a prescindere dalla circostanza che l’opera ricada o meno entro l’area di vincolo paesaggistico, dalla considerazione che quel territorio, da troppo tempo, subisce, per la presenza di poli industriali, un pesante degrado ambientale e del paesaggio, degrado divenuto ormai insostenibile». Ed è per questo che il presidente della Regione assicura il proprio impegno «affinché presto si dia avvio a un piano di riconversione industriale, di bonifica dei siti e di recupero dell’area, non solo del Milazzese, ma di ogni altro luogo siciliano ove insistono impianti di raffinazione e suscettibili di inquinamento».