Il 28enne incensurato Pietro Modaffari, dipendente di un'azienda agricola, è stato arrestato. Il valore commerciale dello stupefacente sequestrato ammonta ad oltre 500mila euro ed era potenzialmente in grado di soddisfare le esigenze del mercato dell’intera provincia di Messina per diverse settimane
Messina, dalla Calabria con 6 kg di eroina e cocaina Fermato al porto, nascosti in un camion per formaggi
Sei chili tra cocaina ed eroina sono stati scoperti dai carabinieri su un autocarro appena sbarcato a Messina, guidato da un incensurato 28enne calabrese. Erano nascosti in un doppiofondo nel retro del furgone. L’uomo, Pietro Modaffari, originario di Meliccuccà, paesino in provincia di Reggio Calabria, è stato arrestato, mentre il camion e la droga sono stati sequestrati.
Sono stati i militari del Nucleo Radiomobile di Messina a fermare il mezzo pesante nella rada San Francesco. Modaffari si era infatti mischiato ai pendolari che ogni giorno fanno la spola tra le due sponde dello Stretto per motivi lavorativi. L’uomo però è incappato nel di controllo, mostrando immediatamente un certo nervosismo. I carabinieri hanno quindi proceduto all’ispezione del furgone, solitamente usato per trasportare formaggi e alimenti dell’azienda agricola di cui il 28enne risulta dipendente. Ma al posto del cibo è stato trovato un cambio per camion. L’uomo ha provato a giustificarsi spiegando di dover raggiungere un imprecisato sfasciacarrozze per cercare dei pezzi di ricambio.
Ma sotto il pezzo meccanico i militari hanno scoperto un doppiofondo in cui erano custoditi otto involucri: in particolare tre, di colore verde e del peso complessivo di quasi tre chili e mezzo, contenevano cocaina; gli altri cinque imballi, di cellophane trasparente, contenevano invece complessivamente due chili e mezzo di eroina. La droga, previo campionamento, sarà sottoposta ad accertamenti tecnici nei laboratori del Ris di Messina per stabilire l’esatta composizione e la quantità e qualità del principio attivo presente. Il valore commerciale dello stupefacente sequestrato ammonta ad oltre 500mila euro ed era potenzialmente in grado di soddisfare le esigenze del mercato dell’intera provincia di Messina per diverse settimane.