Regionali, come cambia la geografia politica all’Ars Autonomisti, nuovi grillini e campioni di preferenze

Con il centrodestra che riconquista la guida della Regione cambia radicalmente la geografia politica dell’Ars rispetto alla precedente legislatura quando, nel 2012, con il 30,47 per cento Rosario Crocetta – candidato di un centrosinistra che era già stato al governo con una mutazione di geometrie voluto dal precedente governatore Raffaele Lombardo – aveva conquistato Palazzo d’ Orleans. Se Crocetta con il suo risicato consenso ha inaugurato la stagione delle maggioranze liquide, trovate di volta in volta in Aula, Nello Musumeci, incoronato ieri presidente con il 39,8 per cento, parte di certo con una base più stabile, ottenendo da subito 29 deputati a cui si sommano i sei del listino. Sono dunque 36 i parlamentari (va conteggiato lo stesso Musumeci), ovvero la metà più uno dei 70 seggi, che sosterranno l’ azione del nuovo governo.

Musumeci dovrà affrontare un’opposizione formata da 34 parlamentari, tra i quali il blocco compatto dei venti deputati del Movimento 5 stelle, guidati da Giancarlo Cancelleri, entrato di diritto come primo dei non eletti nella corsa alla presidenza. I pentastellati quindi restano all’opposizione ma rafforzano il loro schieramento con cinque deputati in più rispetto al 2012 e si confermano primo partito nell’Isola. Un equilibrio precario insomma, quello che inaugura la 17esima  legislatura del parlamento regionale; equilibrio che in mancanza di un codice etico o regolamento che penalizza i cambi di casacca e le migrazioni dei deputati da un partito all’altro (dal 2012 ad oggi sono stati una trentina) potrebbe variare in fretta.

Ma vediamo chi sono i parlamentari di maggioranza e opposizione eletti all’Ars. Nel listino del neopresidente prendono un seggio Roberto Di Mauro, già capogruppo all’Ars dell’Mpa di Raffaele Lombardo; Giusy Savarino alla sua seconda esperienza da deputata ed ex Udc, ora portavoce di Diventerà bellissima; Bernardette Grasso, sindaca di Rocca di Caprileone vicinissima a Gianfranco Miccichè; Elvira Amata, nome di Fratelli d’Italia; e lo stesso Miccichè, commissario azzurro che non è nuovo al parlamento regionale (è stato presidente dell’Ars nella 15esima legislatura). Seggio automatico anche a Mimmo Turano, ex capogruppo Udc, rimasto nel centrodestra dopo il passaggio di quasi tutto il gruppo ai Centristi di D’Alia, lista che insieme al movimento di Alfano non ha passato per lo 0,8 per cento lo sbarramento. Fuori dai giochi infatti è rimasto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone.

La lista del movimento di Nello Musumeci Diventerà bellissima elegge quattro deputati: Giuseppe Galluzzo, l’ex An Alessandro Aricò, l’avvocato di Ragusa Giorgio Assenza, che aveva lasciato Forza Italia per seguire Musumeci quando Miccichè ne contrastava la candidatura, e Giuseppe Zitelli a Catania. Per Forza Italia siederanno all’Ars 14 parlamentari: tra questi, Riccardo Gallo Afflitto, eletto ad Agrigento, Michele Mancuso a Caltanissetta, Luigi Genovese, figlio del più noto Francantonio, condannato a undici anni per lo scandalo Formazione e che, insieme al cognato Franco Rinaldi, l’anno scorso aveva lasciato il Pd. A Palermo sono riconfermati Riccardo Savona e Giuseppe Milazzo, mentre ritorna dopo una pausa di una legislatura l’ex Udc Marianna Caronia. Riconfermato Orazio Ragusa a Ragusa, a Trapani ha ottenuto un seggio Stefano Pellegrino, avvocato del senatore Antonio D’Ali che era entrato all’Ars a fine mandato, in seguito all’arresto di Mimmo Fazio. Riconferme anche il capogruppo Marco Falcone e Alfio Papale, ex sindaco di Belpasso nel Catanese. New entry Rossana Cannata, 36 anni, già consigliere comunale ad Avola, eletta nel collegio di Siracusa.

I Popolari e autonomisti di Saverio Romano strappano al Movimento 5 stelle, con lo spoglio delle ultime sezioni, il 36esimo seggio in favore di Musumeci e riescono a portare all’Ars complessivamente cinque parlamentari: Michele Catanzaro, Roberto Lagalla, Toto Cordaro, Giuseppe Gennuso e Giuseppe Compagnone, quest’ultimo senatore del Mpa e fino al 2013 sindaco di Grammichele. L’Udc riconferma in parlamento Margherita La Rocca Ruvolo, deputata uscente e sindaco di Montevago; Cateno De Luca, già sindaco di Santa Teresa Riva, eletto con 5418 preferenze; e il palermitano Vincenzo Figuccia. Giovanni Bulla unico ad aggiudicarsi un seggio a Catania, mentre l’autonomista Eleonora Lo Curto diventa punto di riferimento a Trapani. Noi con Salvini- Fratelli d’Italia si aggiudica due seggi: uno va ad Antonio Catalfamo, 37enne ambientalista eletto a Messina, e l’altro a Tony Rizzotto a Palermo.

Come ormai noto ad avere perso senza ombra di dubbio è il Partito democratico. Passa dai 23 deputati di fine legislatura (nel 2012 erano stati eletti in 14) a undici: Michele Catanzaro, commercialista di Agrigento, mentre a Enna riesce a spuntarla l’ex assessora alla Funzione pubblica Luisa Lantieri. Seggio anche a Francesco De Domenico, direttore generale dell’Università di Messina. Riconfermati a Palermo gli inossidabili Antonello Cracolici e Giuseppe Lupo, mentre a Siracusa l’unico seggio dei democratici va a Giovanni Cafeo, ex capo di gabinetto del sindaco Giancarlo Garozzo. Cafeo è coinvolto in una vicenda giudiziaria per turbativa d’ asta. A Trapani ottiene la conferma anche l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi. A Catania sorridono gli uscenti Luca Sammartino – che ha fatto il pienone di consensi con oltre 30mila preferenze – ed Anthony Barbagallo, a Ragusa Nello Di Pasquale, eletto già nella precedente tornata con una lista civica a sostegno di Crocetta. Nessun democratico nel collegio di Caltanissetta Sempre dentro al centrosinistra, Sicilia Futura – il movimento di Totò Cardinale – elegge due deputati: l’uscente Nicola D’Agostino a Catania e il palermitano Edy Tamajo. A Caltanissetta tocca a Giuseppe Arancio. 

Per il Movimento 5 stelle, che resta il primo partito nell’Isola con il 26,67 per cento di voti alla lista, sono eletti: gli uscenti Matteo Mangiacavallo, Giancarlo Cancelleri, Giampiero Trizzino, Valentina Zafarana, Salvatore Siracusa, Sergio Tancredi, Valentina Palmeri, Angela Foti, Gianina Ciancio, Francesco Cappello, Stefano Zito. Si aggiungono a loro Giovanni Di Caro, impiegato al Comune di Favara ed eletto ad Agrigento. A Enna la 26enne Elena Pagana, neolaureata in Giurisprudenza alla Kore. Eletto anche Luigi Sunseri, militante di Termini Imerese con un esperienza a Bruxelles nello staff dell’europarlamentare Ignazio Corrao, Roberta Schillaci, funzionario amministrativo con un master in pubbliche relazioni, nel collegio di Palermo. A Siracusa Giorgio Pasqua, new entry con una lunga militanza nel movimento con il quale aveva tentato la cosa a sindaco di Priolo Gargallo. A Ragusa l’architetto Stefania Campo. Jose Marano a Catania. Nunzio Di Paola prende a Caltanissetta il seggio spettante a Cancelleri, eletto di diritto come miglior perdente.

I Cento passi per la Sicilia, infine, elegge solo Claudio Fava. A presiedere la prima seduta all’Ars, che secondo lo statuto siciliano si tiene entro venti giorni dalla proclamazione degli eletti, sarà il deputato più anziano, ovvero il forzista Riccardo Savona.


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