Regionali, le risposte dei candidati ad Arcigay Fava e Cancelleri replicano, silenzio dagli altri

Lo scorso settembre, i comitati Arcigay di Catania, Siracusa e Ragusa hanno stilato un questionario di 17 domande rivolto ai candidati all’Assemblea Regionale, chiedendo a ognuno di loro di esprimersi apertamente su tematiche importanti per il mondo LGBT come le unioni civili, l’educazione sessuale nelle scuole, la lotta all’omotransfobia, la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Martedì scorso i risultati sono stati resi noti attraverso un report pubblicato sulla pagina facebook dedicata di Arcigay Catania, che nelle scorse settimane ha rivolto le domande sia ai candidati alla presidenza della regione che ai candidati delle liste, inviando mail mirate a ognuno di loro.

Per quanto riguarda i candidati alla presidenza, il report annuncia che è stato Claudio Fava l’unico a rispondere affermativamente a tutti i quesiti posti e a incontrare i rappresentanti del gruppo per confermare il proprio impegno su tutela dei diritti della comunità LGBT e salute pubblica. Anche Giancarlo Cancellieri ha compilato il questionario ma, annota Arcigay, ha risposto inserendo «sue considerazioni generali sui singoli argomenti, senza indicare un sì o un no» e, dopo aver manifestato la propria disponibilità per un incontro lo scorso sabato, il candidato del Movimento cinque stelle ha disdetto per «sopravvenuti impegni». Nessuna risposta pervenuta invece da Fabrizio Micari e Nello Musumeci.

Tra i candidati all’Assemblea regionale, ad aver risposto affermativamente a tutti i quesiti sono stati Cosimo Azzaro in lista con Siciliani liberi, Maria Testa Iurato, Salvatore Valerio Marletta e Alessio Grancagnolo della lista Cento passi per la Sicilia; hanno confermato la vicinanza ai temi cari ad Arcigay anche Angelo Villari, in lista con il Pd, «evidenziando il proprio impegno costante in favore della comunità LGBT e la sua partecipazione a tutti i pride catanesi», e Gianina Ciancio, in lista con M5S, che ha ricordato di essere «cofirmataria di un disegno di legge, approvato e pubblicato in gazzetta il 27 Marzo 2015, dal titolo “Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Istituzione del registro regionale delle unioni civili”». 

Riscontri positivi, con alcune riserve, sono giunti da parte di altri due candidati Cinque stelle: Patrizia Bellassai, che «ha risposto favorevolmente a tutti i quesiti, ad eccezione del matrimonio egualitario essendo favorevole al mantenimento dell’attuale legge 76/2016, e in materia di PrEP (la profilassi in pillole anti Hiv) necessitando ulteriori chiarimenti, dal momento che non si conoscono gli effetti collaterali dei farmaci specifici», e Stefano Zito, che si è detto contrario «alle pratiche dell’utero in affitto e per la PrEP evidenzia che dovrebbe essere agevolata a determinate categorie (sex workers e detenuti) mentre andrebbero incentivate la prevenzione e l’educazione ai comportamenti corretti».


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