Berlusconi promette meno tasse e attacca Crocetta «Impresentabili? Ci sono le preferenze, non li votate»

Affronta il tema degli impresentabili Silvio Berlusconi, nel suo intervento a Palermo, a due giorni dalla chiusura della campagna elettorale per le regionali. Il leader degli azzurri, che domani sarà a Catania e parlerà dal palco del centro Le Ciminiere a sostegno di Nello Musumeci, ha dedicato all’argomento che ha dominato la scena in questi giorni, pochissime parole. «Abbiamo messo gli uomini giusti nelle nostre liste, qualcuno ha posto qualche eccezione su un paio di persone. Io invece dico: c’è il sistema delle preferenze, se non vi sembrano candidabili non li votate, è un problema che non esiste».

Un discorso tenuto in assolo, non preceduto, né seguito da alcun intervento, in un teatro Politeama gremito fin nei palchi più alti e nelle prime file i big della colazione di centrodestra e gli stati generali di Forza Italia: da Saverio Romano a Francantonio Genovese, il deputato Ars Franco Rinaldi, transitato dal Pd in FI nell’ultimo anno di legislatura, fino a Stefania Prestigiacomo e il senatore Renato Schifani. Sempre nelle prime file, il trapanese Antonio D’Alì, ma anche Silvio Cuffaro, fratello di Totò e sindaco di Raffadali, escluso dalla competizione elettorale dopo che aveva ricevuto un no categorico da Nello Musumeci al suo desiderio di correre in lista con il centrodestra.

Francesca Pascale, compagna di Berlusconi, ha preso posto accanto a Gaetano Armao, assessore designato all’Economia di un’eventuale giunta Musumeci. Seduti l’uno accanto all’altro Nello Musumeci e Gianfranco Miccichè, forse per celare la tensione tra i due dopo le dichiarazioni di quest’ultimo sulle sue responsabilità nella scelta dei nomi in lista, tra cui i candidati impresentabili.

Un discorso durato poco meno di un’ora, costruito con un impianto a scatole cinesi con il quale Berlusconi ha in gran parte anticipato il programma della campagna elettorale per le nazionali. Inizia con la situazione internazionale: «L Europa, gli Stati Uniti, la Russia e la Cina si sveglino e comprendano che è necessario un nuovo piano Marshall per aiutare le nazioni ad accogliere i migranti. Non accoglieremo tutti, solo coloro che ne hanno titolo». Fa un breve cenno a quella nazionale sulla quale snocciola un rosario di misure vantaggiose nel caso in cui la prossima primavera ritorni al governo il centrodestra, dall’abolizione del bollo auto e della tassa di successione, alla patrimoniale, fino a promettere una pensione per le mamme, l’innalzamento della minima a mille euro e meno tasse per le start up. Un premio anche per chi riporta i capitali dall’estero in Italia.

Poi passa a fotografare il quadro siciliano e ai numeri del governo Crocetta. «Ho visto i numeri del dopo Crocetta – dice – ha derubato il vostro futuro, il quadro è drammatico». Secondo Berlusconi «25mila giovani lasciano la Sicilia ogni anno, 800mila siciliani vivono lontano dalla loro terra, sei ragazzi su dieci non hanno un lavoro, siamo terzultimi in Europa anche per questo. E insieme l’indice di competitività vede la Sicilia al 237esimo posto su 263 regioni europee».

Non tarda ad arrivare l’attestato di stima per Nello Musumeci e quell’endorsement che il candidato alla presidenza ha faticato fino alla fine a conquistare, riuscendo a convincere FI come ultimo dei partiti della coalizione, solo poco prima dell’avvio della campagna elettorale. «Musumeci è una garanzia di onestà – ha detto Berlusconi, davanti al popolo di centrodestra – è l’uomo giusto, in tanti anni di amministrazione della provincia di Catania, mai un avviso di garanzia, che oggi va tanto di moda». Poi ha lanciato il nome di Vittorio Sgarbi, che ha seguito il suo discorso seduto a terra a gambe incrociate in posizione da indiano, come assessore ai Beni culturali. 

Solo in chiusura il leader azzurro ha tentato di arginare l’avanzata del M5S che ha riempito le piazze nei giorni scorsi: «Chi vota per i cinquestelle è una persona che non ragiona, è una persona che non ha testa – ha detto – Non posso immaginare che voi siciliani possiate mettere questa regione nelle loro mani», attirandosi le proteste dei pentastellati, in particolare del deputato Alfonso Bonafede che in una trasmissione televisiva lo ha accusato di offendere i loro elettori. 

Dopo il palco il cavaliere non è riuscito ad evitare giornalisti e fotografi che lo hanno raggiunto in un bar del centro dove ha consumato un aperitivo con Musumeci, Sgarbi, Armao e una ventina di persone. «Con Salvini ci vedremo domani sera a cena», ha affermato il leader azzurro, smorzando i toni delle ultime polemiche e accogliendo gli auspici della presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che ha invitato ad un ultimo segnale di compattezza della colazione con un incontro domani a Catania tra Salvini, Berlusconi e Musumeci. «Siamo molto contenti della mobilitazione che sta caratterizzando tutto il centrodestra nei giorni di chiusura della campagna elettorale a sostegno di Nello Musumeci – aveva detto Meloni – L’appuntamento centrale è previsto a Catania. Vista la presenza in città di Salvini e Berlusconi crediamo utile e importante incontrarci. Siamo disponibili a unificare le manifestazioni o a vederci a margine delle stesse».


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