Regionali, candidati alla ricerca dei nomi per la Sanità Musumeci sceglierà dopo il voto, M5s pensa ai tecnici

Termometri e bilancia. Dopo le parole pronunciate ieri da Nello Musumeci in merito alla designazione dell’assessore alla Sanità – «non sarà qualcuno che ha già coperto questo ruolo» – che di fatto taglia fuori l’ex assessore cuffariano Roberto Lagalla, i due strumenti potrebbero tornare utili al centrodestra qualora la coalizione dovesse uscire vittoriosa dal voto del 5 novembre. Entrambi infatti serviranno per misurare, a scrutinio chiuso, peso e temperatura dei singoli partiti e così capire chi avrà dato il maggiore apporto alla causa e, di conseguenza, potrà incidere di più nella formazione del nuovo governo. Il tutto dopo una campagna elettorale in cui non sono mancate le spinte in avanti dei singoli big. 

A partire da Gianfranco Miccichè che, pochi giorni fa, non ha esitato ad affermare di avere pronta una lista di papabili assessori; salvo poi correggere il tiro sottolineando che si tratterebbe solo di proposte con l’ultima parola che spetterebbe a Musumeci. Il candidato presidente, dal canto suo, ha innescato la curiosità di addetti ai lavori e non sulla scelta della persona che andrà alla Sanità. Il settore è tra quelli più delicati e i motivi sono sotto gli occhi di tutti: dalla qualità dei servizi erogati alle polemiche seguite alla nuova rete ospedaliera, passando per la sicurezza di medici e personale.

Le ipotesi in campo al momento sembrano essere più di una. Tra di esse, in queste ore, si fa spazio quella riguardante il capogruppo uscente di Forza Italia Marco Falcone. L’avvocato catanese spera di inserire la delega assessoriale nel proprio curriculum, facendo valere sia il buon rapporto con Musumeci che la possibilità per il partito di Berlusconi di ottenere dai tre ai cinque posti in giunta. A immaginare di ricoprire il ruolo con uno dei propri uomini è però anche l’Udc. «La sanità, così come l’agricoltura, è nel nostro dna – dichiara a MeridioNews il senatore Antonio De Poli -. Sono settori che ci consentirebbero di incidere parecchio nella realtà siciliana. Pensiamo soprattutto al modello di integrazione fra ambito sanitario e ambito sociale, che è già realtà in regioni come il Veneto e che riesce a garantire risparmi e migliori risposte ai cittadini».

Chi invece un nome lo ha lanciato è il mondo autonomista. Le speranze di un assessore per la lista Popolari e autonomisti passano da un buon exploit elettorale che qualcuno vede abbastanza complicato, ma intanto il senatore Antonio Scavone si è portato avanti con il lavoro. Qualche momento dopo la designazione-auspicio di Musumeci del deputato Totò Cordaro ad assessore, il fedelissimo verdiniano di Raffaele Lombardo ha lanciato la farmacista di Caltanissetta Mariella Ippolito. «L’abbiamo scelta per le sue capacità gestionali, è un nome autorevole», dice il senatore a MeridioNews, parlando della presidente di Federfarma nissena. Per poi aggiungere: «La scelta spetta a Musumeci, ci affidiamo al suo equilibrio e alla sua saggezza».

La questione assessore alla Sanità, tuttavia, interessa anche gli altri schieramenti. C’è molto interesse, per esempio, intorno alla scelta che farà il Movimento 5 stelle. Nonostante Giancarlo Cancelleri abbia detto che l’intera squadra di governo verrà annunciata prima del 5 novembre, tra i pentastellati c’è chi ipotizza di sciogliere la riserva a vittoria ottenuta. A tenere banco è anche il profilo dell’assessore: se debba essere una figura politica o un tecnico. Tra i primi potrebbero esserci i deputati uscenti Francesco Cappello, Stefano Zito e Vanessa Ferreri – tutti con un’esperienza nella relativa commissione – ma la sensazione è che la decisione alla fine possa ricadere su qualcuno che conosce dall’interno il mondo sanitario e sia slegato dal mondo politico. A riguardo la rosa dei papabili sarebbe ristretta a meno di cinque unità – con Cancelleri che avrebbe già avviato i colloqui raccogliendo i suggerimenti degli altri deputati – ma sui nomi le bocche rimangono cucite.

Alla ricerca della figura giusta anche il centrosinistra – con Fabrizio Micari che dovrà designare il nome di colui che erediterebbe la delega di Baldo Gucciardi – e Claudio Fava. Il candidato di Cento passi per la Sicilia, preso atto della volontà del medico di Lampedusa Pietro Bartolo di sposare il progetto dall’esterno, sembra intenzionato a pescare sempre dal mondo della società civile.


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