La legge impone le quote rosa, ma per il resto i partiti sembrano ancora convinti a puntare sugli uomini. E questo vale sia a destra che a sinistra. Ecco, provincia per provincia, chi sono coloro che hanno più chance di riuscire ottenere uno scranno. Per le altre la candidatura sarà servita solo a fare rispettare la normativa
Regionali, meno di venti donne in corsa per un seggio In Sicilia poche davvero protagoniste, molte riempiliste
Anni di rivendicazioni letteralmente buttati a mare. Sicilia, anno 2017. Qui la parola protagoniste fa ancora rima con riempiliste. A liste chiuse e giochi fatti, le quote rosa ancora una volta sono state rispettate soltanto formalmente. E le donne realmente in corsa per uno scranno a sala d’Ercole sono veramente poche.
A giocarsi il seggio nel collegio di Palermo (dove i deputati eletti saranno in tutto 16), la presidente uscente della commissione Ambiente all’Ars, Mariella Maggio, in lista con i Cento Passi di Fava, che sfida all’ultimo voto tre uomini (l’uscente Pino Apprendi, il portavoce di Sinistra Comune, Luigi Carollo, e il vicepresidente designato Ottavio Navarra) per quell’unico posto che la lista potrebbe accaparrarsi nel capoluogo; la consigliera comunale Marianna Caronia, unica donna in pole in Forza Italia, che nella città panormita conta due, massimo tre seggi. Caronia se la vedrà con quattro uomini: Gianfranco Micciché, Giuseppe Milazzo, Riccardo Savona, Salvatore Lentini.
In casa dem l’unica donna che almeno in linea di principio lotta per l’elezione è la capogruppo uscente all’Ars, Alice Anselmo, che si giocherà le proprie chance coi colleghi deputati (dati comunque favoriti) Giuseppe Lupo e Antonello Cracolici. Anche perché difficilmente per il Pd potranno scattare tre seggi nel capoluogo. Ultima donna, infine, su Palermo in lizza per uno scranno all’Ars è l’assessora uscente Carmencita Mangano, in corsa con i Centristi di D’Alia a sostegno di Micari. Una poltrona per tre, anche in questo caso. Dove gli altri due sono uomini: il titolare dell’omonima clinica privata, Mario Latteri, e il consigliere comunale Paolo Caracausi.
Non va meglio nelle altre Province. A Catania, ad esempio, a giocarsi i 13 seggi che scatteranno complessivamente in quel collegio sono quasi tutti uomini. L’unica donna ad ambire seriamente a una poltrona a sala d’Ercole, tra i candidati a sostegno di Musumeci, è l’ex sindaca di Tremestieri Etneo, Ketty Rapisarda Basile, candidata nelle file dell’Udc di Lorenzo Cesa, che sfida all’ultima preferenza i colleghi Carmelo Sgroi, Santo Trovato e Francesco Petrina. In Diventerà bellissima, invece, la disputa è tutta al maschile, tra Francesco Longo, Angelo Sicali, Giuseppe Zitelli e Giuseppe Arena, ma non è escluso che la candidatura dell’attrice Valeria Contadino possa riservare qualche sorpresa. In casa cinquestelle, invece, a correre per uno scranno sono le deputate uscenti Gianina Ciancio e Angela Foti, insieme all’attivista di Misterbianco Jose Marano.
Anche sullo Stretto la situazione non è diversa. Favorite nella corsa verso palazzo d’Orleans Raffaella Campo, candidata nella lista Cento Passi, che sfida i colleghi candidati Giuseppe Grioli e Maurizio Rella, e Chiara Serrantino, avvocato, candidata in Diventerà bellissima. Tra i candidati pentastellati, invece, la favorita è la deputata uscente Valentina Zafarana. È di Messina, inoltre, il caso della candidata a sua insaputa che, nel caos della 72 ore per chiudere le liste dem, sarebbe finita tra i nomi senza esserne informata, salvo poi essere rimossa. «Ah – ammette in imbarazzo la protagonista della vicenda, Liliana Modica, a Meridionews – quindi avete saputo anche questo».
Poche le donne davvero protagoniste anche negli altri collegi. Ad Agrigento in corsa per uno scranno sono Giusy Savarino, braccio destro di Musumeci e favorita nella lista di Diventerà bellissima, e la vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello, che sfida il collega Giovanni Panepinto (ma in molti sono pronti a scommettere che il seggio scatti per quest’ultimo).
Buone possibilità nella lista Cento Passi a Siracusa, ammesso che scatti il seggio in quel collegio, è Annalisa Stancanelli; mentre in Forza Italia a giocarsi realmente la possibilità di un ingresso all’Ars è Rosaria Cannata. A Caltanissetta ad avere una chance potrebbe essere Anna Comandatore, candidata di Diventerà bellissima, mentre a Trapani, sempre nella stessa lista a sostegno di Musumeci, potrebbe aggiudicarsi un posto a sala d’Ercole Giuseppina Corso. Per i cinquestelle in corsa invece la deputata uscente Valentina Palmeri. Pentastellata anche l’unica donna a giocarsi uno scranno nel collegio di Ragusa, dove in corsa c’è la deputata uscente Vanessa Ferreri.
A Enna le favorite sono Gaetana Palermo, in corsa con Forza Italia, e Luisa Lantieri tra le file dem. Ma nel collegio ennese scatteranno soltanto due seggi complessivamente ed è molto probabile che almeno uno dei due possa andare ai cinquestelle, dove in corsa c’è Elena Pagana.
Neanche 20 donne, in totale, sui 62 seggi che saranno assegnati all’Assemblea Regionale. A questi infatti si aggiungono, per arrivare ai 70 posti complessivi, il futuro governatore e lo sconfitto col miglior risultato (in entrambi i casi si tratterà sicuramente di uomini, visto che in corsa per palazzo d’Orleans non c’è nemmeno una donna). E poi tre dei sei candidati indicati nei listini regionali. Una quota imposta dalla legge, in assenza della quale è facile immaginare come le donne non avrebbero avuto tutto questo spazio nei listini dei presidenti. Insomma, la politica? Sostantivo femminile. Ma di qua a esserne protagoniste, le donne, di strada ne passa non poca.