Serie D, partenza lanciata per la matricola Palazzolo «I nostri giovani in vetrina, richieste da squadre di A»

Nelle parti alte della classifica di serie D non c’è solo il Troina. Dopo l’Ercolanese e la squadra ennese, infatti, ecco in terza posizione un’altra matricola terribile. Si tratta del Palazzolo del presidente Graziano Cutrufo e di mister Pippo Strano, che però domenica scorsa non è andato oltre l’1-1 sul campo dell’Isola Capo Rizzuto. Una gara che si era messa bene, con il vantaggio firmato da Porto e poi gli avversari che sono rimasti in dieci prima di pareggiare: «Nelle ultime due trasferte – spiega a MeridioNews il direttore generale Gigi Calabrese – abbiamo raccolto meno di quanto abbiamo seminato. Per questo stiamo lavorando col mister per correggere gli errori che magari sono stati fatti. L’inesperienza ti porta anche a essere rimontato, perché se non chiudi le partite il calcio è anche questo. Potevamo avere qualche punto in più, ma siamo contenti della nostra attuale classifica». 

Nonostante questo, comunque, la squadra gialloverde si trova ad appena tre lunghezze dalla capolista Ercolanese. «La classifica non la guardiamo – afferma ancora Calabrese –, perché quelle che dovranno stare nelle zone alte alla lunga verranno fuori, penso alla Vibonese, alla Nocerina, all’Acireale e al Gela, squadre attrezzate per disputare un campionato di vertice. Noi non ci poniamo limiti, ma stiamo con i piedi ben saldi per terra perché le cose possono cambiare domenica dopo domenica».

Calabrese fino allo scorso anno ha fatto parte della squadra che vinse il girone B di Eccellenza, ricoprendo anche il ruolo di dg. Quest’anno, per lui, scarpini appesi al chiodo e compiti esclusivamente dirigenziali: «All’inizio ero un po’ titubante perché ho ancora voglia di giocare e mettermi in discussione. Sono però consapevole che si tratta di due figure che non possono coesistere, quindi è giusto mantenere separati i due ruoli. Questo è il primo anno in cui sono lontano dal campo, ma ogni tanto mi alleno con la squadra, la vivo quotidianamente e le mie abitudini non sono cambiate del tutto. Sono contento della scelta che ho fatto». 

Una scelta fatta con coscienza ma anche a costo di tanti sacrifici: «La difficoltà maggiore – confessa il dirigente – è stata quella di non allenarsi tutti i giorni e di non avere l’adrenalina della partita la domenica. Ho però un altro tipo di adrenalina, perché le responsabilità sono triplicate rispetto a prima e quindi la partita la vivo sempre in maniera importante. Qualcuno vorrebbe che io continuassi a giocare… Per il momento però ho deciso di farmi da parte».

La società collabora costantemente col Siracusa, il cui patron, Gaetano Cutrufo, è fratello del presidente gialloverde, Graziano Cutrufo: «Col Siracusa è come se fossimo la stessa cosa. Gaetano e Graziano Cutrufo sono due fratelli e sono a capo delle due società. Oltre al fatto che noi siamo siracusani, c’è una stretta collaborazione. Quando noi abbiamo bisogno, il Siracusa ci passa qualche giovane, così come è al contrario quando abbiamo qualche giovane importante. Poi collaboro a fianco del ds Antonello Laneri, uno che nella sua vita da direttore ha sempre vinto facendo sempre bene. Lui è uno che fa poche chiacchiere e tanti risultati».

Fiore all’occhiello di questo Palazzolo sono sicuramente i giovani. Su alcuni di questi hanno messo gli occhi addirittura alcune squadre di serie A come Benevento, Chievo e Fiorentina: «Quando arrivano richieste da società importanti fa piacere, perché noi siamo un paesino di poco più di novemila abitanti. Boncaldo è stato seguito dalla Fiorentina, Di Domenico dal Chievo e i provini sono andati bene. Per Boncaldo però abbiamo deciso di fargli fare un altro anno di crescita in serie D. Come ha sottolineato il presidente più volte, non c’è solo Boncaldo, anzi noi crediamo di avere i giovani più forti della categoria, perché domenica scorsa abbiamo giocato con tre ’99 in campo, poi abbiamo Carpinteri che è un ’97 e mi hanno richiesto dalla C. Siamo contenti quando riusciamo a far parlare di noi, l’obiettivo è fare crescere questi giovani».

Intanto la squadra sta stupendo tutti, ma Calabrese non vuol parlare assolutamente di obiettivi a lungo termine: «Si potrà fare una valutazione dopo le prime nove o dieci giornate. Dobbiamo ancora incontrare molte squadre, se più o meno non ne incontri la maggior parte non si può fare una valutazione precisa. L’obiettivo è comunque quello di raggiungere una salvezza tranquilla, poi noi pensiamo a programmare bene, a dicembre tireremo le somme e vedremo come intervenire anche sul mercato». Negli ultimi anni, la squadra ha potuto sempre contare su un’identità ben precisa anche grazie a un aspetto non indifferente: «Il punto di forza di questa squadra è il gruppo. Da tre o quattro anni l’ossatura della squadra è sempre la stessa, poi abbiamo inserito degli elementi andando a cercare prima gli uomini e poi i giocatori, trovando gente che si potesse integrare con il resto dello spogliatoio. Palazzolo è come una grande famiglia, si viene al campo e ci si allena con piacere, perché ci sono tutte le condizioni per sentirsi a casa propria».


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