La campagna elettorale di Claudio Fava parte da Messina D’Alema: «Pd non ci ha voluto parlare, ha scelto Alfano»

Comincia da Messina la campagna elettorale del candidato di sinistra Claudio Fava. Oggi a palazzo Zanca, accompagnato dall’ex premier Massimo D’Alema, ha spiegato come la corsa alle regionali sia una sfida ancora aperta. «Tutti considerano i siciliani come numeri da infilare nella loro casella – ha detto Fava – io credo che ci siano molti siciliani liberi che vogliono esprimere un voto di opinione e di cambiamento, è difficile che un’ipotesi di cambiamento ci sia in candidati che hanno alle spalle coalizioni e assessori che raccontano gli ultimi 15 anni di governo in Sicilia». 

A chi gli chiedeva se quella che lo sostiene sia una Sinistra smarcata ha risposto: «Tutte le forze di Sinistra mi sostengono. Si parla di un Pd che ha scelto la destra di Alfano, la contraddizione a casa degli altri». Parlando poi dell’accordo con Rifondazione comunista ha aggiunto: «Domenica verrà consacrato anche l’accordo con loro. La mia è una candidatura per i siciliani e la Sicilia. Non saremo noi a far perdere il Pd. Il partito ha già perso alleandosi con Alfano, noi dovremo dimostrare di avere più voti e credibilità, ma le campagne elettorali non si fanno contro qualcuno, ma per qualcuno». 

Impossibile l’alleanza con il Pd anche per D’Alema. «Arriviamo qui in Sicilia sapendo che è stata confermata l’intesa del Pd con Alfano – spiega -, c’è un vicepresidente espressione del partito di Alfano e il professor Micari ha rifiutato di incontrare Fava, non vedo in che modo si possa fare un accordo». L’ex premier ha quindi rimarcato la differenza tra la Sicilia e le altre regioni italiane. «Noi – sottolinea D’Alema – eravamo disponibili a fare un accordo di centro sinistra, così come lo faremo in Lombardia, nel Lazio e in tante altre parti del Paese. Non siamo favorevoli a un accordo di centrosinistra-destra, con Alfano, lo abbiamo detto dall’inizio. Il Pd ha scelto Alfano e si è preso la responsabilità di aver messo fine al centrosinistra».

D’Alema ha spiegato anche perché non sia possibile paragonare il modello Palermo adottato per l’elezione del sindaco e le regionali. «La differenza è grande. L’elezione diretta del sindaco non è la stessa cosa di un accordo politico siglato a Roma tra Alfano e Renzi per una grande regione come la Sicilia. A Palermo questo accordo non si è mai configurato come un patto politico, ma si è costituita una lista civica senza simboli. Qui invece c’è un patto politico tra partiti, cambia la natura rispetto all’esperienza palermitana. Noi non intendiamo avallare una politica neocentrista. Noi siamo per ricostituire il centrosinistra e il Pd ha fatto una scelta diversa».


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