Elezioni 2017 Sciacca, corsa a cinque per il Comune Dall’exploit contro le trivelle al rilancio delle Terme

L’apertura delle urne si avvicina e a Sciacca sono cinque i candidati a sindaco che si sfidano in questi ultimi giorni di campagna elettorale. Dall’unica donna Francesca Valenti al 27enne Fabio Termine, passando per il candidato di centrodestra Calogero Bono, il pentastellato Domenico Mistretta e il quinto contendente Stefano Scaduto. Un grande numero di aspiranti primi cittadini, che alle elezioni amministrative dell’11 giugno si sfidano per ottenere il maggior numero di preferenze da parte degli elettori. Sciacca è stato l’unico Comune siciliano a distinguersi in occasione del referendum sulle trivellazioni del 17 aprile 2016. Il 53,95 per cento degli aventi diritto, ovvero 17.457 persone (su 40.980 abitanti) hanno votato contro il rinnovo delle concessioni. Risultato inaspettato per il movimento NoTriv cittadino e che potrebbe far presagire un importante ritorno alle urne, con gli elettori divisi tra chi sostiene i partiti e chi tende ad allontanarsene. 

Francesca Valenti sfida quattro uomini: si presenta come «una cittadina, una mamma, una docente e un avvocato con un progetto di governo serio che dia risposte immediate e concrete alla comunità». Al centro del programma elettorale della candidata, le criticità dell’ospedale di Sciacca, la valorizzazione del centro storico con l’avvio della Ztl e le politiche sociali. «La mia candidatura non nasce per la ricerca del potere, non ho questa ispirazione, non l’ho mai avuta – ha detto –. La mia scelta politica è quella di fare qualcosa per la nostra città, la città in cui viviamo e vediamo crescere i nostri figli». Uno dei problemi sul quale la Valenti ha focalizzato l’attenzione in questi mesi è quello relativo al randagismo. L’idea è di stipulare una convenzione con le associazioni animaliste del territorio e attivare con la loro collaborazione il canile comunale.

Centro storico e politiche sociali sono anche alcune delle priorità del 27enne Fabio Termine, che si presenta con due liste civiche, Mizzica e Futuro presente. «Tutti i nostri candidati non sono mai stati eletti in Consiglio comunale, siamo lontani dai partiti e da onorevoli vari». Il concetto di squadra è il punto forte del modo di fare politica di Termine, fatto di «battaglie che si vincono assieme e attivismo – spiega a MeridioNews –. Noi puntiamo principalmente sulla progettazione europea perché permette di intervenire in tantissimi settori. Quando si parla di finanziamenti europei si fa spesso riferimento a quelli indiretti, cioè quelli che hanno un filtro regionale e se vogliamo anche politico, noi proponiamo di aggredire i finanziamenti diretti che passano direttamente da Bruxelles e ai quali è sufficiente partecipare e vincere, però per fare questo bisogna saper scrivere i progetti in lingua inglese, quindi formeremo una squadra di professionisti che si occuperà solo di questo – precisa –. Dobbiamo imparare a dialogare con l’Europa e sentirci parte di essa non soltanto quando è un ostacolo ma anche quando ci regala delle opportunità».

Anche Termine punta alle politiche sociali con l’abbattimento delle barriere architettoniche pure sul litorale, oltre alla istituzione della Ztl, preceduta da una campagna di informazione rivolta ai cittadini e alla riqualificazione del centro storico: «Faremo in modo da renderlo turistico – sostiene – e dare degli incentivi ai privati che riqualificano i propri immobili attraverso per esempio degli sgravi fiscali». Attenzione puntata, poi, sulla valorizzazione delle periferie e sul perfezionamento del Carnevale: «Proponiamo una metodologia diversa rispetto a quella applicata finora – sottolinea il giovane – ovvero la creazione del marchio Carnevale di Sciacca affinché diventi un’occasione per mostrare tanto altro oltre ai carri, come i prodotti e le eccellenze del nostro territorio. A tal proposito creeremo anche degli appositi consorzi per proiettare i produttori locali sul mercato internazionale».

A rappresentare il centro destra è Calogero Bono, appoggiato da cinque liste: Alternativa Popolare, Forza Italia, Sciacca al Centro, Progetto Sciacca e Fratelli d’Italia. Al primo punto del suo programma elettorale c’è la salvaguardia delle terme di Sciacca. «Rimane il debito tutto interno alla Regione e che riguarda il costo del personale – dice Bono –. Tra poche settimane i beni delle Terme verranno affidate al Comune il quale avrà anche il compito di predisporre il bando per l’affidamento delle strutture termali». Secondo quanto sostiene il candidato a Sindaco del MoVimento 5 Stelle, Domenico Mistretta, «la società che gestiva le Terme faceva due milioni di debiti l’anno». Debiti che adesso ricadrebbero sulle tasche dei contribuenti. «Ho paura che con le Terme nelle loro mani inizi un nuovo incubo – aggiunge Mistretta – Il privato che vorrà prendersi le Terme dovrà sedersi al tavolo con i cittadini». Un punto comune anche al candidato Stefano Scaduto sostenuto dalla lista Servire Sciacca, che tra le altre cose si pone l’obiettivo di creare maggiori opportunità occupazionali.


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