I Morace e i contatti all’interno di Cga e Antitrust Viaggio di Fazio a Roma per parlare con Pitruzzella

Da Trapani a Roma, per incontrare «un professorone» e mettere le basi per risolvere una questione complessa, che rischiava di minare gli interessi economici della Liberty Lines. Quella tessuta da Ettore Morace – l’amministratore delegato della compagnia di navigazione arrestato ieri con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’operazione Mare mostrum – sarebbe stata una rete particolarmente fitta. Relazioni a vari livelli, che non avrebbero risparmiato nessuno. Dalla politicaregionale e nazionale, alla giustizia. Nella fattispecie quella amministrativa

A dirlo è il gip Marco Gaeta, nell’ordinanza che ha disposto l’arresto di Morace e i domiciliari per il deputato regionale Girolamo FazioUomo di fiducia tanto di Ettore Morace quanto del padre Vittorio, Fazio sarebbe stato sempre pronto «a piegarsi a tutti i desiderata» dei titolari della Liberty Lines.

Ed è proprio il politico ex Forza Italia e oggi candidato sindaco di Trapani a volare nella Capitale il 7 marzo scorso. A Roma, Fazio va per incontrare due consulenti speciali: l’ex presidente del Cga Raffaele De Lipsis e il numero uno dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella. Fazio, per conto dei Morace, vuole incontrare entrambi – contattati nei giorni precedenti via telefono – in vista del giudizio del Consiglio di giustizia amministrativa sul ricorso contro la revoca del bando per l’affidamento dei servizi di collegamento veloce verso le isole Egadi ed Eolie. 

L’annullamento era stato disposto in precedenza dalla dirigente dell’assessorato regionale ai Trasporti, Dorotea Piazza, per un motivo ben preciso: essere stato confezionato con quelli che il gip definisce «parametri di assoluto favore» per la Liberty Lines. La decisione aveva mandato su tutte le furie i Morace, con Fazio che ancora una volta si era fatto portavoce delle emozioni degli imprenditori, arrivando persino a minacciare Piazza nel corso di una riunione alla Regione: «La pagherete cara,  questione di tempo ma la pagherete cara», avrebbe promesso il deputato alla dirigente. 

Tuttavia, a esprimersi sull’atto nel frattempo è stato il Tar, che ha ritenuto legittima la decisione della dirigente. Un duro colpo per la Liberty Lines, con gli imprenditori che decidono allora di preparare con dovuto anticipo la seconda partita davanti al Cga. E in tal senso nessun consulto sarebbe stato migliore di quello con De Lipsis, magistrato sì in quiescenza ma con una importante esperienza e rapporti ancora vivi proprio dentro al Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia.

Fazio lo incontra nella sua casa romana, dopo aver pranzato con Pitruzzella. Entrambi gli incontri – al secondo partecipa anche Carlo Morace, avvocato e cugino – per il gip sono stati organizzati per «sottoporre al vaglio di due interlocutori qualificati sia la sentenza del Tar a loro dire scandalosa, sia i nominativi dei legali individuati per la formazione del collegio difensivo per il ricorso al Cga». Per tutti gli spostamenti nella Capitale, il candidato sindaco di Trapani – nella cui squadra assessoriale compare anche la moglie di Vittorio Morace, Anne Marie Collart – avrebbe beneficiato di un’autovettura con guidatore messa a disposizione da Liberty Lines.

I colloqui lasciano soddisfatti gli emissari, che si premurano con più di una telefonata a informare Ettore Morace, rimasto in Sicilia perché malato. «Secondo lui (De Lipsis, ndr) il collegio difensivo va più che bene», dice Carlo Morace al cugino. Per poi aggiungere: «Dice: “una sentenza del cacchio, una sentenza del cacchio“», in riferimento al pronunciamento del Tar.

A sua volta De Lipsis non si sarebbe limitato a fare da consulente, ma si sarebbe spinto ben più in là, arrivando a contattare l’attuale presidente del Cga Claudio Zucchelli. Prima telefonicamente e poi di presenza nel corso di un incontro avvenuto appena un mese e mezzo fa all’incrocio tra via Arenula e il Lungotevere Flaminio. È in questa occasione che De Lipsis indirizza al collega quella che il giudice definisce una «raccomandazione di palese eloquenza». Per sollecitare la sensibilità di Zucchelli, De Lipsis non esita a dire: «Ci tengo molto perché io viaggio spesso con la Ustica Lines. Sono diventato amico di qualcuno là». 

Durante il colloquio, i due magistrati parlano a fondo. Con De Lipsis che, secondo gli inquirenti, «offre prova certa» delle proprie reali intenzioni. I contenuti di questa parte di conversazione, almeno per il momento, rimangono celati da oltre tre pagine di omissis.


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