La dirigente Antonella Maria Rita Coppola, con una conferenza stampa indetta nell'istituto con il suo avvocato, risponde alla citazione in giudizio della Procura per reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. «Potevo pagare un'ammenda e invece affronto il processo perché non ho nulla di cui vergognarmi»
Marsala, la preside del liceo classico a processo La difesa: «Dimostrerò che è una scuola sicura»
«Voglio rassicurare gli studenti e le loro famiglie: il liceo classico è una scuola sicura, regolarmente certificata, periodicamente controllata da vigili del fuoco e Asp. Non solo: è uno dei pochi istituti ad avere un certificato di staticità». È quanto afferma Antonella Maria Rita Coppola, 63 anni, dirigente della scuola Giovanni XXIII di Marsala, per la quale la Procura ha disposto la citazione diretta a giudizio, contestando una serie di reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. La prima udienza del processo, che si terrà davanti al giudice monocratico, è stata fissata per il 26 aprile. A sostenere l’accusa è il pubblico ministero Silvia Facciotti.
«Il processo che comincia a fine aprile – spiega la preside – riguarda alcune contestazioni che mi sono state mosse ormai quasi due anni fa (in realtà, era il novembre 2015, ndr) e che competono ad aspetti della sicurezza dell’istituto che erano precedenti alla mia amministrazione. Avrei potuto pagare una multa di 16mila euro, ma ho preferito affrontare il processo proprio perché sono sicura della bontà del mio comportamento e della mia correttezza, che dimostrerò in dibattimento. Sin dal mio insediamento ho cominciato a sistemare tutte le lacune evidenti che la scuola mostrava dal punto di vista della sicurezza. Non ho pertanto nulla di cui vergognarmi. In un territorio in cui lo stato della sicurezza delle scuole è molto precario, il liceo classico Giovanni XXIII è un’eccezione positiva. Per dare un solo dato: anche le caldaie sono certificate».
Al suo fianco, durante una conferenza stampa tenuta a scuola, il suo legale, l’avvocato Salvatore Errera, che dichiara: «L’atteggiamento di Antonella Coppola mi ha sorpreso positivamente. Solitamente, in procedimenti come questi, si preferisce pagare l’ammenda per evitare il processo. Invece la dirigente fin da subito è stata chiara, e produrremo tutta una complessa attività istruttoria per mostrare la correttezza del suo operato». I capi d’imputazione contestati dalla Procura alla dirigente scolastica in tema di sicurezza e igiene sono una decina.