Enna, disabile costretto ad aprire una società Minacciato: «Ti prendo cuore e me lo mangio»

«Dove ti trovo ti trovo ti faccio fuori, ti scanno, ti prendo il cuore e me lo mangio». Con queste parole e altre frasi dello stesso tono, due uomini con precedenti di polizia avrebbero costretto un disabile ad aprire una ditta individuale per comprare telefoni e tablet e richiedere un prestito da 10mila euro. Giuseppe di Dio, 37 anni, e Salvatore Cammalleri, 51 anni, sono stati arrestati con l’accusa di circonvenzione di incapace e tentata estorsione. La vittima è un 51enne di Enna. 

Con l’aiuto di un amico comune, i due avrebbero avvicinato il disabile, costringendolo a intestarsi una società e a comprare strumenti tecnologici per un valore di seimila euro, di cui poi si impossessavano. In più la vittima sarebbe stata costretta a chiedere a una banca un prestito da 10mila euro che, una volta ottenuto, veniva materialmente acquisito dai due malviventi. 

L’uomo però è riuscito a reagire denunciando tutto alla Guardia di Finanza del comando provinciale di Enna. I militari – attraverso intercettazioni, pedinamenti e appostamenti, e analizzando la documentazione commerciale e bancaria prodotta dalla vittima – hanno ricostruito la vicenda. Comprese le minacce di morte: «Se non li paghi ti giuro che ti scippo la testa, dove sei sei, e me ne sto andando fino dai tuoi fratelli e i primi schiaffi li prendono i tuoi fratelli». Parole che hanno terrorizzato la vittima al punto da indurlo a non uscire da casa per giorni. 

A causa della pericolosità dei soggetti investigati e del rischio di reiterazione del reato, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura cautelare eseguita oggi dai finanzieri. 


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