Post elezioni, Pd spaccato verso infuocata direzione Per M5s e Musumeci nuova spinta per le Regionali

Il segretario regionale del Partito democratico ci prova. A fronte della totalità delle bocche dem che oggi – dopo il deludente turno di ballottaggio – sono rimaste cucite, Fausto Raciti tenta la via dello «spunto di riflessione» e parte proprio dal bicchiere mezzo pieno, dalle «conferme» per il Partito Democratico «che tra primo e secondo turno conquista la guida di importanti Comuni superiori ai diecimila abitanti». La tesi è debole. E Raciti, giovane ma non per questo inesperto, lo sa bene: «Abbiamo il dovere di ragionare a fondo sull’esito negativo in alcune realtà significative, sulla necessità di ritrovare una vera unità nel Pd e di rafforzare la coalizione regionale che troppo spesso si è presentata divisa a livello locale determinando la sconfitta».

Insomma, il bicchiere non è affatto mezzo pieno. E nei prossimi giorni è prevista una direzione regionale infuocata sull’analisi del voto, mentre dallo staff della capogruppo a Palazzo dei Normanni, Alice Anselmo, fanno sapere che già nel pomeriggio il gruppo all’Assemblea Regionale ragionerà sull’esito delle urne.

«Houston abbiamo un problema», ammette il segretario del Pd etneo, Enzo Napoli, che affida ai social la riflessione. «Occorre ritrovare le ragioni dell’unità – aggiunge in un post su Facebook -. Abbiamo smarrito l’idea di una comunità politica che condivide valori ed obiettivi, che ha chiara la propria funzione e il proprio ruolo, che si batte per un’idea e una visione collettiva del futuro. Siamo divisi tra fazioni e correnti, in balia delle manovre di tanti piccoli e grandi capetti, incapaci di anteporre l’interesse del partito e della società alle proprie mire individuali. Siamo ancora in tempo per correggere la rotta e non consegnare il destino del Paese e delle città ai nuovismi senza qualità, ai populismi vecchi e nuovi, a classi dirigenti improvvisate».

Intanto, quelli che dal Pd definiscono «nuovismi senza qualità», festeggiano e pensano già ai prossimi appuntamenti elettorali. È così per Giancarlo Cancelleri, secondo cui «parte oggi l’Opa per palazzo d’Orleans. La messe di voti raccolta in Sicilia e in Comuni di primissima grandezza in Italia, dimostra inequivocabilmente che la gente ha voglia di cambiare drasticamente rotta». Insomma, secondo il leader dei pentastellati siciliani, «i tempi sono maturi per la prima regione a guida Cinque stelle, puntiamo senza mezzi termini alla Regione». «Oggi – continua Cancelleri – muore definitivamente il luogo comune che dipinge il voto al M5s come un voto di protesta. È, al contrario, un voto che premia la proposta». 

Pensano al prossimo appuntamento elettorale anche dal fronte di #DiventeràBellissima, il movimento politico di Nello Musumeci che parla ormai da candidato alla massima poltrona di palazzo d’Orleans e chiama a raccolta «le donne e gli uomini che sono già in prima fila insieme a me pronti alla prossima sfida, ambiziosa e possibile, quella di rigenerare la Sicilia, quella di trasformare questa terra sfregiata dall’incuria e dall’incompetenza, in una terra bellissima».

Intanto in serata l’Udc nazionale comunica lo scioglimento del comitato siciliano del partito. «Da una verifica effettuata dal dipartimento organizzativo e dall’ufficio tesseramento nazionale dell’Udc, più della metà dei componenti del comitato regionale della Sicilia non risultano in regola con il tesseramento e, pertanto, così come previsto dallo Statuto, lo stesso Comitato regionale è da ritenersi decaduto». Una motivazione tecnica che però arriva significativamente all’indomani del voto. «Alla luce di ciò, spetta al commissario regionale dell’Udc siciliano, Antonio De Poli, la facoltà di eseguire tutti adempimenti relativi a tale incarico».


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