Alcuni parlamentari sono partiti stamattina da Licata a bordo di due imbarcazioni. Obiettivo del blitz, il sito Prezioso, gestito dalla compagnia energetica. Incontri con i comitati No Triv e con i pescatori locali. «Basta arricchire le lobby petrolifere» dichiarano. Guarda le foto
Trivelle, Sinistra italiana raggiunge piattaforma Eni Parlamentari espongono striscione pro-referendum
Sta per concludersi il blitz dei parlamentari di Sinistra italiana, che stamattina sono partiti da Licata per raggiungere la piattaforma Prezioso gestita da Eni. Il sito si trova a circa sei miglia a sud della cittadina dell’Agrigentino e rientra tra quelle oggetto del referendum del 17 aprile. Quando i cittadini saranno chiamati a decidere quale sarà il destino delle trivelle a largo delle coste italiane. L’iniziativa ha visto protagonista i parlamentari Nicola Fratoianni, Erasmo Palazzotto, Francesco Campanella – che non si è imbarcato perché impegnato nel pomeriggio in un altro incontro ad Acireale – e Fabrizio Bocchino, che ha accompagnato i compagni di partito fino al porto. Presente anche Luca Casarini del comitato nazionale.
La spedizione è partita dopo aver incontrato i movimenti No Triv locali: i parlamentari, giunti a ridosso della piattaforma, hanno esposto uno striscione con l’hashtag VotaSì. La spedizione non è riuscita a salire a bordo della Prezioso, a causa delle condizioni del mare non favorevoli. «A bordo della piattaforma – fa sapere l’ufficio stampa di Sinistra italiana – non sembrava esserci personale, i parlamentari dovrebbero rientrare nei prossimi minuti a Licata, dove incontreranno i pescatori e tutti quelli che tengono al mare siciliano».
Prima di mettersi in mare, Palazzotto ha ribadito la propria opposizione alle trivelle: «Le piattaforme inquinano, non servono al nostro fabbisogno energetico e servono soltanto ad arricchire le lobby petrolifere», ha dichiarato il vicepresidente della commissione Esteri alla Camera. Al quale fanno eco le parole Campanella: «Basta con il petrolio e con l’inquinamento del mare, sì invece alle energie rinnovabili, a eolico e fotovoltaico che potrebbero dare tanti posti di lavoro, molti di più rispetto a quelli che danno le trivellazioni», ha detto il senatore.