Dopo Garanzia giovani i contratti di ricollocamento Agenzie saranno tramite tra disoccupati e aziende 

Quando alcune settimane fa Bruno Caruso, assessore regionale al Lavoro, fu aggredito nei pressi del suo assessorato, minimizzò senza fare tragedie, mostrando il volto semplice della politica che comprende la difficoltà storica di un momento difficilissimo. Adesso sta cercando di svoltare tra difficoltà e contratti di ricollocazione, in partenza entro il mese, e aiuti con le misure relative all’auto impiego. Alla base ad esempio dei contratti che serviranno a mantenere in campo quanti più lavoratori della platea, vastissima, di chi ha perso il lavoro, c’è il profiling. Letteralmente la profilazione dell’utenza.

Nel dizionario che traduce online i termini tecnici dall’inglese all’italiano, si trova con difficoltà, ma profiling è la parola che serve a rendere la classificazione rispetto alla difficoltà occupazionale. In pratica rivela un rapporto, ed al tempo stesso la sua difficoltà, tra posto di lavoro ricercato e titolo di studio, capacità tecnica e possibilità di scovarlo. Più il titolo di studio è alto e minore dovrebbe risultare la difficoltà a trovare lavoro. Viene realizzato da un algoritmo attraverso cui si dovrebbe arrivare alla definizione del profilo. Dopo Garanzia giovani, lo strumento verrà utilizzato per i contratti di ricollocamento. Si tratta di un’altra modalità – promossa dal Jobs Act – per fare incontrare chi cerca lavoro con le imprese. Saranno ancora una volta i Centri per l’impiego a registrare inoccupati e disoccupati. Ma subentreranno le agenzie private accreditate per trovare un lavoro presso le imprese interessate. Per ogni assunzione l’agenzia intermediaria avrà un bonus. 

In mezzo c’è sempre il profiling, fatto dai Cpi. La diagnosi è basata sulla valutazione, più o meno probabilistica, che individua la distanza dei giovani dal mercato del lavoro e la relativa definizione, si spera quanto più efficace, degli strumenti utili per diminuire se non proprio azzerare questo gap. In Sicilia il dato sulla disoccupazione rimane attestato sul 24 per cento e c’è anche un piccolo paradosso da spiegare. La gente che prima non si registrava negli uffici, a seguito di alcuni strumenti come Garanzia giovani ed altre misure analoghe è stata censita, ingrandendo ed allargando il popolo del lavoro che non c’è. Aumentano insomma i disoccupati, ma si svuota il bacino degli inattivi, quelli senza lavoro e senza prospettiva di ricerca. 

Il dettaglio non consola evidentemente, ma oltre alla valenza statistica se ne pone una pratica ed operativa. Sui contratti di ricollocazione le cifre disponibili si aggirano sui 30 milioni di euro. Fondi Pac (Piani di azione per la coesione), di cui 15 a valere sul Fondo sociale europeo. Le agenzie accreditate che faranno da intermediari percepiranno un bonus che andrà da 4mila, 6mila fino ad 8mila euro in proporzione al livello di difficoltà a ricollocare il lavoratore, in funzione dei contratti a tempo indeterminato che strapperanno. Intanto sotto forma di tirocini i lavoratori andrebbero a percepire poco più di 800 euro al mese. La premialità complessiva per le agenzie è di circa quattro milioni di euro sugli oltre trenta a disposizione.


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