Niscemi, volontario investito da consigliere comunale Ma lui si difende: «Ce l’ha con me per un diverbio»

Le dinamiche sono ancora da chiarire, e la vicenda si trascinerà in tribunale tra querele e controquerele. A Niscemi il consigliere comunale Giuseppe Manduca, in quota Megafono, è stato querelato dall’associazione Il Soccorritore, reo di aver forzato un divieto di transito ed aver investito un volontario. Il politico crocettiano, a sua volta, intende sporgere una controquerela. Quel che è certo è la prognosi di 30 giorni per Salvatore Cannizzo, volontario dell’associazione, al quale l’ospedale di Gela ha riscontrato un’infrazione dello scafoide del piede destro

Nel referto si legge che «Cannizzo veniva urtato da un’automobile in movimento». Quella appunto del consigliere Manduca. I fatti risalgono allo scorso 20 marzo, durante la Sagra del Carciofo. Salvatore Altamore, presidente dell’associazione e presente sul posto al momento dell’incidente, tenta di ricostruire l’accaduto. «La nostra attività – scrive nella denuncia inoltrata – consisteva nel regolare il traffico cittadino e nell’evitare il transito di veicoli nelle aeree off-limits per la sagra, al fine di un corretto svolgimento dell’evento. Alle ore 18 e 20, in via Cavour, angolo via Roma, si è avvicinata alla transenna un’auto con a bordo Giuseppe Manduca, consigliere comunale, il quale pretendeva che venisse spostata la transenna e comunque venisse fatto passare per una zona dove vigeva al momento il divieto di transito». Nonostante un’ordinanza comunale apposita. 

Manduca, a suo dire, avrebbe provato ad accodarsi ad una Ford Fiesta grigia che era stata fatta passare. Ma Altamore specifica che l’auto era munita di regolare autorizzazione. Per questo motivo l’auto del consigliere avrebbe provato a forzare il blocco dei volontari, schiacciano con una ruota il piede destro di Cannizzo, il quale si è accasciato al suolo mentre Manduca riusciva ad accedere alla zona vietata. 

Il referente di Crocetta a Niscemi offre un’altra versione. «Ho i testimoni, le persone che erano in auto con me – dice – Per tutelare la mia onorabilità presenterò una controquerela in cui spiegherò come sono andate davvero le cose. I due soggetti sono due elementi guasti. Cannizzo ad esempio ce l’ha con me perchè ha avuto un diverbio con la confraternita di cui faccio parte ed è stato allontanato. Come mai prima è andato a farsi refertare a Niscemi, dove non gli avevano riscontrato nulla e gli avevano dato solo tre giorni di riposo, e poi a Gela è spuntata fuori questa prognosi di un mese?». Alle accuse risponde sempre Altamore. «Cannizzo è scosso, per questo al momento non parla – spiega – A parte che il referto di Niscemi parla di 5 giorni, semplicemente il volontario non riusciva a dormire per via del dolore e abbiamo ritenuto opportuno andare a Gela, dove gli hanno diagnosticato i 30 giorni».

In attesa di capirne di più, il presidente dell’associazione Il Soccorritore è amareggiato più per il significato della vicenda in sé che per gli strascichi giudiziari. «Noi facciamo, attraverso il volontariato, del bene comune – dice Altamore – e questo è il ringraziamento. C’è chi ci ammira e chi ci mette sotto con l’auto. Se questi atti li fa un consigliere, figuriamoci la gente. Però sono convinto che le persone queste cose le capiscono. Al momento noi non abbiamo ricevuto neanche le scuse». Difficile che possano arrivare, dopo la notizia della controquerela. «In fondo – conclude – ce lo aspettavamo».  


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