Messina, rischia di chiudere la Banca d’Italia Cgil: «Grave in una città ad alto tasso di usura»

«Abbiamo già perso Marisicilia (servizio della Marina militare ndr) e la Camera di commercio. Adesso vogliono eliminare pure la filiale della Banca d’Italia». Una città in smobilitazione, Messina, anche nelle parole di Antonio Mangraviti, segretario provinciale della Fiba Cisl. L’unica Città metropolitana destinata a rimanere senza un presidio della banca centrale nazionale. Per opporsi alla decisione, contenuta nel progetto di riforma delle rete territoriale di palazzo Koch, questa mattina, Fisac Cgil, Falbi – Confsal, Uilca e Fiba Cisl hanno protestato in piazza Cavallotti, insieme ai dipendenti. Unico sostegno da parte della politica, per il momento, quello del sindaco, Renato Accorinti

L’esponente della Cisl non si meraviglia: «Questa è la conferma di come vengono gestite certe cose in questa città, senza nessuno che si erga a baluardo». «Il discorso rimane aperto e la mobilitazione continuerà con forme di lotta interna», promette tuttavia Mangraviti. Certo, i segnali non sono dei più incoraggianti. Il Consiglio superiore di via Nazionale deciderà definitivamente il prossimo 30 marzo. L’obiettivo iniziale era di tagliare 25 sedi ma, dopo alcune pressioni, di teste, ne cadranno 22. Agrigento e Reggio Calabria, per esempio, sono riuscite a garantirsi la sopravvivenza. Non Messina che, tra i centri da sacrificare, è quello più popoloso. 

Il fatto che per la città dello Stretto non si sia disposti a ritrattare, «alimenta dubbi e perplessità», secondo Andrea Scarfì, segretario provinciale di Fisac Cgil. «È un brutto segnale, non si può abbandonare il campo nascondendosi dietro il paravento della razionalizzazione dei costi. In una città ad alto tasso di usura e di percezione illegale del credito, la Banca d’Italia dovrebbe rappresentare un’irrinunciabile presidio di legalità». Senza dimenticare i 17 lavoratori «la cui età media è abbastanza alta, che dovranno essere trasferiti tra Catania e Palermo». 

Già tre anni fa, alla sede del capoluogo etneo è stata ceduta la gestione del contante, «con una mole di valuta, fa notare Scarfì, superiore, oggi, a quella di Torino». «Sono scelte incomprensibili – rincara Antonino Inzirillo, di Falbi – Confsal – abbiamo Messina a motori spenti e Catania che, da sola, non ce la fa e deve appoggiarsi su Foggia. Senza tralasciare i rischi legati alla sicurezza dei portavalori, problema più volte denunciato, soprattutto in nord Italia». Inizirillo annuncia che il tentativo di mediazione proseguirà fino all’ultimo, sia a livello locale che centrale, ma si chiede che senso abbia «predicare la lotta alla criminalità finanziaria quando 5 anni fa si sono chiuse 39 filiali e ora se ne cancellano altre 22». 

Per Mangraviti, l’attribuzione dello status di città metropolitana non ha motivo di esistere se vengono meno Marisicilia, la Camera di commercio, la sede della Banca d’Italia, «tutte istituzioni economiche e finanziarie che dovrebbero sostenere e guidare i processi di sviluppo, soprattutto in una realtà come questa». La presenza della filiale sarebbe importante più che mai adesso, grazie alla liquidità che verrà messa in circolazione grazie al Quantitative Easing deliberato dalla Banca centrale europea: «È necessario un presidio legato al controllo del territorio – conclude Mangraviti – sebbene dubiti che il denaro arriverà alle famiglie e alle aziende. Basilea 3, che regola la concessione del credito, non permette alle banche di dare soldi alle startup e alle nuove imprese».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]