Un gruppo composto da una decina di uomini si è appostato durante la notte lungo la sponda dell'area naturale. Da lì hanno sparato e abbattuto due animali, mentre un terzo esemplare è stato colpito e ferito gravemente all’ala. «È chiaro che nel mondo venatorio esistono veri e propri criminali», commenta l'associazione
Riserva di Ispica, due fenicotteri uccisi a fucilate Lipu: «Serve istituire il divieto assoluto di caccia»
La notizia è di pochi giorni fa e a riportarla è il sito della Lipu di Ragusa, dopo essersi accorta dell’accaduto. Due esemplari di fenicottero sono stati abbattuti all’interno del pantano bruno, specchio d’acqua ricadente nella Riserva naturale orientata Pantani della Sicilia sud orientale, in territorio di Ispica. Nonostante le leggi che dovrebbero tutelare la fauna del luogo.
A scoprire l’accaduto sono state due guardie venatorie locali. Secondo la loro ricostruzione, un gruppo formato da circa dieci persone si è avvicinato durante la notte alla sponda del pantano, dal lato più interno e protetto dove gli uccelli acquatici presenti riposavano per la notte. Da lì, hanno sparato. Dopo aver raccolto quanto potevano degli animali abbattuti a fucilate, si sono dileguati. Lasciando a terra, oltre ai due esemplari di fenicottero morti, anche un terzo animale ferito gravemente all’ala, completamente maciullata e sanguinante a causa dei pallini.
Secondo il coordinatore provinciale delle Guardie Lipu di Ragusa, fatti del genere alimentano ancora una volta il sospetto che all’interno del mondo venatorio siciliano, e in particolare nella zona geografica in questione, «siano ancora presenti frange di veri e propri criminali il cui unico scopo è quello di uccidere, senza alcuna regola e in spregio a tutte le leggi in materia. Sarebbe fortemente auspicabile che le associazioni venatorie, anziché profondere le loro energie per far decadere i vincoli della riserva, lavorassero per individuare ed estirpare questi fenomeni devianti, che sono ben lontani dal rappresentare casi isolati e che di certo non costituiscono motivo di vanto per la categoria».
Non solo. Sempre secondo l’associazione animalista, «simili accadimenti sono la prova tangibile e inequivocabile che il divieto assoluto di caccia nell’area dei pantani della Sicilia sud orientale è l’unica alternativa possibile per garantire un livello minimo di tutela per la conservazione della straordinaria biodiversità presente nell’area». La polizia provinciale di Ragusa ha annunciato che intensificherà i controlli nella zona e la Lipu invita anche le altre forze dell’ordine preposte alla vigilanza in campo venatorio e antibracconaggio, primo tra tutti il Corpo forestale, a dare un contributo nella stessa direzione.