Nino Di Matteo alla commissione regionale antimafia «Recidere i rapporti alti di Cosa Nostra con politica»

«Oggi è stata l’occasione per prospettare alla commissione alcune mie considerazioni. In particolare ho ripetuto un mio sogno, che la politica si riappropri del suo ruolo nella lotta alla mafia, che non stia nelle retrovie, che non deleghi alla magistratura. Sono convinto che dal punto di vista della repressione della mafia ordinaria si sono fatti grandi passi in avanti ma ora è necessario un salto di qualità e si può fare recidendo i rapporti alti di Cosa nostra, con politica, imprenditoria e il mondo delle professioni». Nino di Matteo, sostituto procuratore delle Direzione distrettuale antimafia, è stato ascoltato stamattina a Palazzo dei Normanni dalla commissione regionale antimafia all’Ars, su invito del presidente Nello Musumeci

Il pm, titolare del’inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia, ha parlato a lungo dei rapporti tra Cosa nostra e la politica. Un incontro che lo stesso Di Matteo ha definito «utile per un reciproco scambio di esperienze e considerazioni». «La politica – ha affermato – deve recuperare la capacità di denuncia ed etica delle responsabilità che ha perso. Il mio auspicio, tuttavia, è che accanto alla responsabilità penale e prima ancora di essa, certi comportamenti siano colpiti dalla responsabilità politica. E questo compete agli organi politici che prima della magistratura dovrebbero escludere dalla politica coloro che accettano dialogo con i mafiosi». 

Per spiegarsi ancora meglio, il sostituto procuratore ha fatto un esempio. «La politica non deve sconfinare nel campo proprio della magistratura, però mi permetto di fare un esempio: se un politico, in fase elettorale, consapevolmente si mostra amico di un mafioso ai fini di acquisizione di consenso, si fa una passeggiata con lui per farsi vedere in giro, non ha commesso un reato. Non c’è una responsabilità penale, ma la politica deve recuperare la capacità di denuncia ed etica delle responsabilità che ha perso».

Di Matteo ha sottolineato come mafia e corruzione «non possono esser due mondi distinti, destinati a non incontrarsi mai. E’ proprio con quei fenomeni legati alla turbativa d’asta e alla corruzione – ha aggiunto – che abbiamo un sistema a due velocità. Un sistema non sufficientemente rigoroso nei confronti dei fenomeni corruttivi attraverso i quali i mafiosi condizionano la politica».

Ed è tornato sul conflitto che ha coinvolto la Procura di Palermo e l’ormai ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in merito all’uso delle intercettazioni nel processo sulla trattativa. «La decisione del Presidente di sollevare un conflitto di attribuzione è stata una iniziativa molto forte. Rispetto a un presupposto identico in altre situazioni d’indagine che riguardavano le Procure di Firenze e Milano che avevano intercettazioni sul Capo dello Stato, il conflitto di attribuzione non è stato sollevato. E’ un dato di fatto e questo era il senso della lettera inviata ieri alla manifestazione di scorta civica, per dire grazie ai tanti cittadini vicini all’azione della magistratura».

Pensiero netto anche per quanto riguarda il passaggio, avvenuto spesso negli ultimi anni, dalla magistratura alla politica. «La mia opinione, di cui non ho fatto mai mistero, è che non sono contrario pregiudizialmente che un magistrato, dismessa la toga, assuma un ruolo politico. Sono convinto, tuttavia, che rispetto alla situazione attuale questo passaggio dovrebbe esser regolamentato da paletti più alti. Credo che disorienti cittadino e opinione pubblica – ha proseguito – il passaggio di ruolo da magistrato, soprattutto inquirente, a politico nello stesso territorio dove esercitava. Almeno da questo punto di vista dovrebbe esser regolamentato la situazione e su questo avevo auspicato un intervento legislativo. 

Paletti che secondo Di Matteo dovrebbero riguardare soprattutto i tempi con cui quest’operazione avviene. «Un passaggio non immediato, se riguarda lo stesso distretto in cui esercitava il magistrato, e poi un passaggio che sia definitivo». A chi gli ha domandato se ha pensato ultimamente a candidarsi, ha aggiunto: «In passato mi sono state proposte candidature ma non ho ritenuto di accettare».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]