Agrigento, il consorzio universitario rischia di chiudere Politici e studenti contro la commissaria della Provincia

Il consorzio universitario di Agrigento rischia la chiusura. Un colpo durissimo per oltre tremila studenti che potrebbero dover cambiare i propri programmi di vita. Alla base di questa scelta ci sarebbe la crisi finanziaria della Provincia, che non avrebbe a disposizione 750mila euro annui per tenere in piedi l’istituzione. In mancanza di risorse, l’amministrazione provinciale ha deciso di chiamarsi fuori dal Consorzio universitario. L’aspetto un po’ anomalo di questa vicenda è che ad adottare la scelta – economica e finanziaria, ma soprattutto politica – è il commissario della Provincia di Agrigento Alessandra Di Liberto. «Questa non è una decisione che può essere adottata da un commissario – tuona il parlamentare regionale del Nuovo centrodestra democratico, Enzo Fontana, già presidente della Provincia di Agrigento, da sempre in prima fila in difesa del consorzio -. Queste decisioni spettano alla politica, ovvero a chi ha alle spalle il consenso degli elettori. Di Liberto faccia il commissario e lasci le decisioni strategiche alla politica». Insomma: un conto è porre il problema delle difficoltà finanziarie, «ma altra e ben diversa cosa – aggiunge Fontana – è firmare l’atto di recesso da Consorzio universitario come ha fatto Di Liberto. Ribadisco: non spetta a lei prendere decisioni così importanti per il territorio».

Ricordiamo che, in sede di approvazione del Bilancio e della Finanziaria 2014, a Sala d’Ercole, proprio sui Consorzi universitari dell’isola, è andato in scena uno scontro dai toni piuttosto accesi tra il governo regionale e l’onorevole Fontana. I rappresentanti dell’esecutivo dicevano e ribadivano che i Consorzi universitari non erano in discussione, Fontana insisteva dicendo l’esatto contrario. Questo succedeva nell’aprile dello scorso anno. Certo, allora si parlava del contributo finanziario della Regione. Ma, al di là della natura dei fondi – regionali o provinciali -, sembra proprio che i fatti stiano dando ragione a Fontana. Del Consorzio agrigentino fanno parte la Provincia con circa 750mila euro all’anno, il Comune con circa 150mila euro all’anno, la Camera di Commercio con circa 50mila euro all’anno e poi altri Comuni con interventi finanziari minori. A questi si aggiunge il contributo annuo della Regione, che riguarda tutti i Consorzi universitari della Sicilia, travolto dalla crisi finanziaria dello stesso ente regionale.

I problemi del Consorzio universitario sono già oggetto di interventi della politica. Ieri, proprio sull’argomento, è stata convocata una riunione a Palermo, presso l’assessorato regionale alla Formazione professionale e all’Istruzione. Presenti l’assessore Mariella Lo Bello (che, peraltro, è agrigentina, e non ci tiene a passare per l’assessore regionale chiamata a sbaraccare l’università nella sua provincia), il rettore dell’università di Palermo Roberto Lagalla e rappresentanti di altre autorità. Sulla vicenda interviene anche Marco Zambuto, presidente dell’assemblea regionale del Pd siciliano ed ex sindaco di Agrigento. «La chiusura del Consorzio universitario sarebbe una follia – dice Zambuto -. Sarebbe la fine della nostra provincia. Mi auguro che il governo regionale metta in campo tutti gli strumenti per scongiurare un’eventualità del genere. Ricordo che, da sindaco di Agrigento, nonostante le grandi difficoltà finanziarie del Comune, ho fatto l’impossibile per tenere in piedi l’università. Non possiamo tornare indietro».

«Molti studenti che non hanno le risorse per studiare altrove o che sono affetti da disabilità, rischiano di perdere per sempre un diritto sacrosanto, caposaldo di una società evoluta e progressista – scrive uno studente di Giurisprudenza in una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta – Non si può dire che i giovani sono il futuro e poi impedire loro di crearselo, non si può parlare di Stato sociale e poi non garantire un servizio di primaria importanza per il cittadino, perché tutto può essere tagliato meno che l’istruzione». «Se vogliamo che la Sicilia diventi terra di speranza e di futuro e non di sogni infranti – conclude – dobbiamo partire proprio da quelle che hanno da sempre costituito il perno delle società moderne e all’avanguardia, ossia le università”. Gli studenti promettono battaglia e dicono che si opporranno con ogni modo lecito alla chiusura del polo universitario di Agrigento.


Dalla stessa categoria

I più letti

Sono tremila gli iscritti che rischiano di dover rivedere i loro programmi per la crisi finanziaria della Provincia e della Regione. Duri l'ex presidente dell'ente provinciale Fontana e l'ex sindaco Zambuto. Ma soprattutto gli studenti che scrivono al governatore Crocetta: «Non si può dire che i giovani sono il futuro e poi impedire loro di crearselo»

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]