Il Governo nasconde i buchi del bilancio Confermato il nuovo mutuo: pagano i siciliani

Succede anche questo nella Sicilia del Governo di Rosario Crocetta. Succede che la Regione siciliana riesce a tenere nell’ombra un ulteriore buco di 2 miliardi di euro. Di cui, a quanto pare, non si sarebbe neanche accorta la solita distratta Corte dei Conti, che oggi torna tuonare contro le «assunzioni senza concorso» fatte da Sicilie e-Servizi, o sulla dirigenza regionale. Alla magistratura contabile, a quanto pare, sembrerebbe sfuggito questo nuovo indebitamento della Regione che porta il buco di Bilancio dai 3 miliardi ufficiali ai 5 miliardi reali e che si tradurrà nell’ennesima mazziata per i siciliani che pagheranno di tasca loro. 

La notizia del nuovo mutuo da due miliardi di euro che la Regione si appresta a contrarre è, infatti, ampiamente confermata da una delibera adottata dalla Giunta regionale e pubblicata sul sito ufficiale della Regione. Tra lo stupore di Pd e Udc che, a quanto pare, non sapevano nulla di questo provvedimento approvato dalla Giunta regionale nel più assoluto silenzio. Possibile che i dirigenti di queste formazioni politiche non sapiano nulla di un fatto politico così importante? Possibile che nessuno di loro abbia dato un’occhiata al sito ufficiale della Regione? 

I cittadini, in buona sostanza, potranno scordarsi la diminuzione delle aliquote Irpef e Irap che già in Sicilia sono ai massimi livelli: 1,73% contro l’1,23% del resto d’Italia per quanto riguarda la prima imposta. Non va meglio alle imprese che pagano un’aliquota Irap del 4,82%. Promesse da marinaio, dunque, quelle che parlavano di una alleggerimento del carico fiscale per il 2015. Chissà cosa dirà, ad esempio, il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone, che lo scorso Aprile, a Sala d’Ercole, si era impegnato a restituire a imprese e famiglie della Sicilia una arte delle imposte che oggi pagano attraverso la riduzione delle aliquote Irpef e Irap. 

La nuova batosta arriva a sette mesi dal controverso mutuo da un miliardo di euro che l’Ars, tra mille proteste, ha approvato lo scorso Aprile, per pagare, così dicevano, i debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese. Di questo mutuo più di 600 e rotti milioni di euro erano destinati ai fornitori delle Aziende sanitarie siciliane. 

Nella delibera ci sono alcuni passaggi interessanti. Là dove, ad esempio, si dice che i 600 e rotti milioni di euro del mutuo da quasi un miliardo di euro sono stati già erogati. Mentre gli oltre 300 milioni di euro che debbono essere erogati ai Comuni siciliani sono bloccati. Come mai? Forse i Comuni siciliani, sotto il profilo finanziario, se la passano bene e non hanno bisogno di queste risorse finanziarie?  

In tutta questa storia ci sono troppo cose che non sono chiare. A cominciare dal ruolo del Parlamento siciliano, che non solo viene vilipeso da un Governo che nasconde i conti (e i buchi di Bilancio), ma che, di fatto, non fa nulla per riacquistare quella centralità politica che non sembra avere più. L’aspetto incredibile, infatti, è che il Bilancio e la Finanziaria li presenta sì il Governo regionale, ma li approva il Parlamento dell’Isola. 

Ebbene, se andate a leggere questa delibera di Giunta vi accorgerete che il Parlamento siciliano non viene tenuto in alcuna considerazione. Un fatto economico e politico che riguarda oltre 5 milioni di siciliani – che alla fine sono quelli che oggi pagano le rate già elevate dei mutui contratti dalla Regione e che pagheranno le nuove rate di questo mutuo da 2 miliardi di euro – viene tranquillamente considerato un problema tra Governo Crocetta e Governo Renzi. A cose fatte, il Parlamento siciliano si limiterà ad avallare quanto deciso da Palazzo Chigi e Palazzo d’Orleans.    

Del resto, alla fine, se ci riflettiamo, è andata così con il mutuo ascaro da un miliardo di euro. Perché non dovrebbe andare così con un mutuo di altri due miliardi di euro? In fondo, il Governo Renzi, per il 2015 non ha forse intenzione di prendersi il solito accantonamento da un miliardo di euro dal Bilancio della Regione siciliana per tenere i conti a posto farsi bello con la Merkel?

Povero Parlamento siciliano…


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In tutta questa storia ci sono troppo cose che non sono chiare. A cominciare dal ruolo del Parlamento siciliano, che non solo viene vilipeso da un esecutivo che non dice la verità sui conti, ma che, di fatto, non fa nulla per riacquistare quella centralità politica che non sembra avere più. L'unica cosa certa è che le aliquote Irpef e Irap saranno mantenute altissime

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