Rifiuti, discarica di Enna a fuoco «per autocombustione» L’incendio a ridosso del parere negativo sull’ampliamento

Puzzo e fumo. In senso stretto e allegorico. La situazione rifiuti in Sicilia sembra muoversi su queste direttrici. Ai cattivi odori che, complici le temperature, ammorbano i marciapiedi delle città più colpite dal caos di questi giorni – Catania su tutte – si aggiungono i roghi. Quelli appiccati da chi, incurante dei rischi per la salute, dà fuoco ai cumuli di sacchetti ma anche quelli ufficialmente divampati «per autocombustione». È il senz’altro curioso ma allo stesso tempo ricorrente – l’anno scorso era accaduto qualcosa di simile – caso della discarica di Cozzo Vuturo, a Enna. Il fatto è accaduto lunedì e in parte è passato inosservato per via dei problemi che hanno improvvisamente stoppato le attività dell’impianto di trattamento della Sicula Trasporti, a Lentini, dopo la decisione della Srr Caltanissetta Provincia Sud di opporsi alla richiesta del dipartimento regionale di aumentare la capacità ricettiva della discarica pubblica di Gela, retrocedendo così dal proposito di riservare gli spazi ai rifiuti prodotti dai comuni consorziati. 

«L’incendio è partito dalla vasca B1, si è trattato soprattutto di gas presenti nella parte più bassa della discarica, non c’erano fiamme alte», commenta a MeridioNews Antonio Licciardo, il presidente della Srr Enna. Licciardo, che è sindaco di Assoro, rappresenta il vertice dell’organo politico a cui spetta la gestione del ciclo dei rifiuti nel territorio provinciale. A fornire una versione diversa di quanto accaduto ieri è invece Sergio Montagnino, il responsabile tecnico di Ambiente e Tecnologia, società che si occupa di Cozzo Vuturo. «Il rogo si è propagato lungo la parte superficiale della discarica a partire dalle 13.30 – afferma a MeridioNews – Probabilmente tutto è partito da un oggetto come una bomboletta di lacca o un razzo segnalatore. La situazione adesso (ieri sera per chi legge, ndr) sembra essere sotto controllo e contiamo di riaprire al massimo giovedì mattina». 

A Cozzo Vuturo attualmente portano i rifiuti più di una cinquantina di comuni. La legge prevede che la discarica venga utilizzata soltanto per la ventina di paesi della provincia, capoluogo compreso, ma di fatto si tratta di una previsione disattesa per ogni tipo di impianto – pubblico o privato poco cambia – presente sul territorio isolano. I confini delle Srr (in alcune province ne sono presenti più di una) restano puramente teorici, giusto a ricordare che il ciclo dei rifiuti dovrebbe chiudersi all’interno dei singoli ambiti. Finché, però, mancheranno impianti a sufficienza si tratterà di una missione impossibile ed è qui che torna in gioco l’annosa disputa tra la Regione e le stesse Srr. Per queste ultime, in situazioni come quella attuale, è impensabile che non si intervenga con una strategia centralizzata

«Il presidente Musumeci se vuole imporci di continuare a ricevere camion su camion da Lentini deve fare un’ordinanza, le note dei dipartimenti non bastano», è la posizione ferma che arriva da Gela. A cui fa seguito anche una stilettata per i ripetuti stop di Sicula Trasporti, che dal canto suo già lunedì ha affermato di non sapere dove portare i rifiuti trattati: «Non è scritto da nessuna parte che i sovvalli debbano finire qui, Sicula ha contratti con i Comuni e le Srr e ha il dovere di trovare siti di smaltimento, anche fuori dall’isola». Dal canto loro, il governo regionale – con l’assessora Daniela Baglieri in testa che nella serata di ieri ha convocato un vertice sul tema – ha più volte ricordato come la gestione dei rifiuti, compresi lo sviluppo dell’impiantistica e l’individuazione dei siti di smaltimento, spetti alle Srr. Dopo tanti appelli, di recente da Palermo è arrivata anche una diffida legata ai mancati adeguamenti dei piani d’ambito che – sempre per la legge in vigore – sarebbero dovuti avvenire entro tre mesi dall’approvazione del piano di gestione regionale, risalente ormai alla primavera del 2021

Mentre anche nei Comuni dove la differenziata è a regime i cittadini si chiedono se i mastelli saranno svuotati, tra corridoi e uffici, tanto palermitani quanto periferici, c’è chi prova a rispondere alla domanda delle domande: al netto delle carenze nelle gestioni del settore a tutti i livelli, cui prodest lo sfacelo attuale? «Non bisogna dimenticare che dietro l’angolo ci sono le elezioni sia comunali che regionali, come si fa a escludere che qualcuno voglia mettere in cattiva luce l’attuale governo per giochi meramente politici?», riflette qualcuno non distante da viale Campania, sede dell’assessorato regionale ai Rifiuti. Nel clima generale dove la confusione sembra farla da padrone, si inserisce anche un fatto che allo stato è soltanto una coincidenza: stando a quanto appreso da MeridioNews, l’incendio nella discarica di Cozzo Vuturo è avvenuto a ridosso di un parere negativo dato dalla commissione tecnico-specialistica della Regione al progetto di ampliamento della vasca B1 della discarica, la stessa interessata dal rogo. Negli anni scorsi il sito era finito nel mirino dell’Arpa che, come si legge in un documento all’attenzione della Cts regionale, al termine di un sopralluogo aveva rilevato «diverse violazioni e difformità rispetto alle prescrizioni impartite sulla gestione dell’impianto».


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