La corsa all’Ars dal Catanese sul fronte centrosinistra Tanti nodi del Movimento 5 stelle. Nel Pd in pole Villari

Se diverse anime del centrodestra iniziano già a muoversi con i manifesti 6×3, all’interno del centrosinistra la corsa all’Assemblea regionale siciliana procede decisamente più a rilento. L’appuntamento clou, salvo colpi di scena, è già fissato per il 9 e 10 luglio quando si svolgeranno le votazioni, prima online e poi attraverso i gazebo, per scegliere il candidato presidente a palazzo d’Orleans. Ogni partito dovrebbe schierare un solo nome. Escluso Claudio Fava, che ha più volte annunciato di scendere in campo, bisognerà capire su chi punteranno Partito democratico e Movimento 5 stelle. In tanti però non aspetteranno il voto di luglio per ufficializzare la candidatura al parlamento siciliano. 

Le incertezze maggiori sono quelle che ruotano attorno ai pentastellati. Come verranno scelti i candidati all’Ars? L’ultima volta, esclusi gli uscenti che si ripresentarono, si scelse la strada del voto all’interno dei meet up. Sembra passata una vita e per la prima volta si proporrà all’interno del Movimento il nodo del vincolo, ancora vigente, dei due mandati. Al termine di questa legislatura raggiungeranno il doppio giro di boa gli etnei Gianina Ciancio e Francesco Cappello. Con loro anche Valentina Zafarana, Salvatore Siragusa, Stefano Zito e Giampiero Trizzino. Dal municipio di Catania potrebbe arrivare la candidatura di Lidia Adorno, consigliera comunale e candidata sindaca nel capoluogo etneo nel giugno del 2013. In quest’ultima tornata, che sancì il ritorno a Palazzo degli elefanti di Enzo Bianco, il M5s si fermò al 3,40 per cento dei consensi. Un tracollo se paragonato al successo delle regionali del 2012 in cui i pentastellati furono i più votati come lista centrando l’elezione di 15 deputati. In ottica Ars bisognerà capire anche cosa farà il consigliere 5 stelle Graziano Bonaccorsi, tra i più attivi sul fronte dell’opposizione al centrodestra in città. 

Ancora poche certezze anche nel Partito democratico. Tra i possibili candidati torna il nome di Angelo Villari. Segretario provinciale del Pd e candidato alle Regionali del 2017. Tra i ruoli ricoperti anche quello di assessore al Welfare nell’ultima sindacatura Bianco. In corsa potrebbe esserci pure l’ingegnere Luigi Bosco. Anche per lui dei trascorsi nella giunta comunale dell’ex ministro dell’Interno. Ruolo, quest’ultimo, che nel 2017 lasciò per diventare assessore regionale alle Infrastrutture del governo del presidente Rosario Crocetta, di cui Bosco era esponente di spicco del Megafono. Nessuna conferma ma soltanto voci di corridoio vorrebbero tra i candidati all’Ars anche l’attuale sindaco di Militello in Val di Catania Giovanni Burtone. Posto che in questo Comune si voterà il 12 giugno e a quanto pare il primo cittadino proverà il bis. Nel passato di Burtone quattro mandati da parlamentare a Roma, dal 2001 al 2018, e cinque anni a Bruxelles nel gruppo del Partito popolare europeo. 

Nelle liste della sinistra potrebbe trovare spazio l’avvocato Pier Paolo Montalto, coordinatore provinciale di Sinistra italiana a Catania. Nel 2013 Montalto si candidò a sindaco di Scordia. Il legale a fine aprile ha partecipato al tavolo convocato a Palermo per fare il punto sulla coalizione del centrosinistra allargato al Movimento 5 stelle. Nell’incertezza generale bisognerà capire se sceglieranno di candidarsi anche l’ex segretario del Pd Enzo Napoli e l’ex sindaco di Palagonia Valerio Marletta. Entrambi hanno firmato la lettera a sostegno di Fava alle primarie dal titolo Cambiare. Adesso.


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