Ripresa dei lavori a rilento per l'Assemblea regionale. Anche oggi si è tornato a esaminare il ddl di variazione di bilancio. Tutto rimandato a giovedì prossimo. Centinaia di dipendenti che in queste settimane hanno protestato, dovranno aspettare ancora. Mentre saltano 300mila euro per il Brass Group di Palermo
Ars, maggioranza battuta e la seduta viene rinviata «Grave disinteresse per lavoratori senza stipendi»
Sono ripartiti esattamente da dove si erano interrotti, litigi inclusi. Anche questo pomeriggio fumata nera a sala d’Ercole, dove dopo un mese di ferie, i novanta inquilini sono tornati in aula per riprendere l’esame del disegno di legge di variazione di bilancio, che contiene – tra le altre cose – i fondi per l’assistenza scolastica ai disabili e le risorse per le ex Province siciliane. Per ben due volte è mancato il numero legale a sala d’Ercole, fino a quando, di sospensione in sospensione, il presidente Giovanni Ardizzone ha aggiornato la seduta a domani, quando l’assessore al ramo, Alessandro Baccei, non sarà presente, per cui si accantonerà la mini-Finanziaria estiva per riprenderne l’esame il prossimo giovedì, quando è previsto anche il voto finale del ddl.
«Di fronte a tre bocciature di altrettante norme – ha commentato il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone – manca la maggioranza a palazzo dei Normanni, che capendo di essere in minoranza, ha fatto mancare il numero legale scegliendo la disonorevole strada della fuga. Ennesima figura barbina di fronte ai siciliani».
Tra le norme bocciate che hanno destato maggiore stupore, l’articolo 13, che destinava 300mila euro al Brass Group di Palermo e 1,4 milioni all’università Kore di Enna. Ad essere accantonato, invece, l’articolo 14 sui dipendenti delle società partecipate. Dell’argomento si parlerà il prossimo giovedì insieme all’articolo sugli Enti locali.
A tuonare contro il nulla di fatto dell’Assemblea, sono stati in serata i sindacati, secondo cui è andato «tutto come previsto». «Siamo stati – hanno sottolineato i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, rispettivamente Claudio Di Marco, Gigi Caracausi e Enzo Tango – facili profeti. E così, ancora una volta, nessuna buona notizia per i lavoratori delle ex Province». I sindacati denunciano «un disinteresse colpevole e grave, di fronte a lavoratori che hanno protestato persino salendo sul tetto della Provincia di Enna o che non ricevono lo stipendio da mesi, come quelli di Siracusa. Una politica – hanno concluso i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl – che pensa sempre ad altro tranne che alle esigenze legittime dei lavoratori. I lavori riprenderanno giovedì. E noi saremo lì a vigilare».
Intanto martedì prossimo il presidente della Regione, Rosario Crocetta, sarà in aula a Palazzo dei Normanni per rispondere alla mozione presentata dal gruppo di Forza Italia sull’attuazione del Patto per la Sicilia, firmato sabato scorso ad Agrigento dal premier Matteo Renzi e dal governatore. Un piano di investimenti da circa 6 miliardi per complessivi oltre 1.200 cantieri.