L’ordine del giorno della seduta odierna dell’Ars è saltato subito. Le nuove norme in materia di panificazione – l’unico disegno di legge pronto per essere discusso all’assemblea regionale siciliano – non sono state discusse per l’assenza dell’assessore alle Attività produttive. Come molte altre volte negli ultimi due mesi, la seduta si sarebbe chiusa nel giro di poche decine di minuti. A questo punto a prendere la parola è stato il vicecapogruppo Pd Giovanni Panepinto che ha chiesto un incontro straordinario dei capigruppo per stilare un calendario delle attività e ha esplicitato il rischio in cui incorrono i parlamentari: «Altrimenti passeremo tutti per fannulloni: tutti, nessuno escluso».
La discussione tra i deputati si è quindi accesa sull’inattività degli stessi deputati in aula. A settembre le sedute sono state sette, per un totale di poco più di 14 ore di lavori. A ottobre il tempo si è ulteriormente ridotto: otto sedute per un totale di cinque ore e 40 minuti. In due occasioni – il 5 e il 19 – i parlamentari si sono riuniti per meno di mezz’ora: rispettivamente per 24 e 15 minuti. Complessivamente, da quando sono rientrati dalle ferie estive, i parlamentari siciliani hanno partecipato a sedute per poco meno di 20 ore. «Chiedo di convocare una seduta straordinaria della conferenza dei capigruppo insieme con i presidenti delle commissioni parlamentari – ha affermato Panepinto – per verificare quali disegni di legge sono pronti o possono esserlo in breve tempo, e stilare un calendario che possa rendere realmente produttiva l’attività dell’Ars in vista dell’assestamento e della sessione di bilancio».
A quel punto si è aperta la gara per attribuire le responsabilità della paralisi. A Panepinto ha replicato il capogruppo Pid-Grande Sud, Toto Cordaro: «Guardare quest’aula desolatamente vuota desta molte perplessità – ha detto -. Le parole di Panepinto sono in parte condivisibili, ma lui per primo dovrebbe riflettere sull’assenza in aula della maggior parte dei parlamentari del suo gruppo». L’opposizione – in particolare Bernadette Grasso (Pid-GS) e Vincenzo Figuccia (Forza Italia) – se l’è presa con la maggioranza. Francesco Cappello, del Movimento 5 stelle, ha proposto di «modificare il regolamento e inserire meccanismi che spingano i deputati a essere presenti almeno due volte a settimana in aula». Mentre Giovanni Greco (Pds-Mpa) ha chiesto di «eliminare le assenze giustificate dall’aula per i capigruppo e i presidenti delle commissioni parlamentari».
Non è la prima volta che l’Ars si distingue per la sua scarsa propensione a lavorare. A giugno – mese in cui si sono tenute le elezioni amministrative, seguite in diverse città anche dai ballottaggi – i deputati si sono concessi due settimane di vacanze, la prima e la terza, proprio per dedicarsi alla campagna elettorale. Una vacanza anticipata che ai siciliani è costata 500mila euro. In quell’occasione furono sospese anche le commissioni, che in questi giorni invece proseguono, anche se a singhiozzo.
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