Arrivata a Palermo la nave L. E. Niamh Tra le vittime anche tre bambine

E’ attraccata nel porto di Palermo la nave militare irlandese L. E. Niamh con a bordo le salme delle vittime e i superstiti del barcone che si è rovesciato ieri a 15 miglia al largo delle coste della Libia. Erano circa 600 le persona a bordo dell’imbarcazione affondata, ma ne sono state salvate 400. Sono 25 i corpi recuperati fino ad ora, tra loro ci anche tre bambine di cui una dalla apparente eta’ di circa nove mesi. Ad eseguire le autopsie sarà Paolo Procaccianti, direttore dell’Istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo. All’esame, nell’obitorio del cimitero dei Rotoli, presenti anche investigatori della polizia scientifica.

Il primo allarme era arrivato nella tarda mattinata a Catania attraverso una chiamata satellitare in cui si parlava di un motopeschereccio in ferro in difficoltà con a bordo centinaia di persone. Dalla Sicilia la segnalazione è stata girata alla Guardia costiera di Roma, che ha allertato la Dignity One, una nave di Medici senza frontiere, e la Le Niamh, che è stata la prima ad arrivare sul posto.

La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sull’ennesima strage di immigrati.Tra i primi atti che i pm si apprestano a disporre, gli accertamenti medico legali sulle salme per stabilire le cause della morte. Dell’inchiesta sono titolari i pm Claudio Camilleri e Alessia Sinatra, con il coordinamento del procuratore aggiunto Leonardo Agueci e la supervisione del capo della Procura Francesco Lo Voi. 

Appena sbarcati dalla nave militare irlandese cinque nordafricani accusati di essere gli scafisti sono stati arrestati dalla polizia di Stato. Si tratta di algerini e libici che costituivano l’equipaggio del peschereccio inabissatosi. La loro posizione sarà valutata dalla Procura, che ha aperto un’inchiesta, ma non è escluso che vanga contesta anche l’accusa di omicidio. Secondo le testimonianze dei profughi raccolte sul molo Puntone dagli investigatori della Squadra mobile in un’indagine lampo, gli scafisti avevano richiuso centinaia di persone nella stiva e avevano sigillato i portelli per impedire loro di uscire in coperta. Una mossa che li ha intrappolati e non ha lasciato loro scampo quando il barcone si è capovolto.


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