Si tratta di tre marocchini, quattro libici e un siriano. Le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti sono quelle di omicidio colposo e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Lutto cittadino in città con bandiere a mezz'asta negli uffici pubblici e sospensione di tutte le manifestazioni. Guarda le foto
Arrestati otto scafisti del barcone con 49 morti I superstiti arrivati ieri nel porto di Catania
Sono otto le persone arrestate con l’accusa di essere gli scafisti dell’imbarcazione della strage di ferragosto. Il barcone, partito dalla città libica di Zuwara è finito alla deriva a sud dell’isola di Lampedusa. A prestare i primi soccorsi la nave della marina militare Cigala Fulgosi prima del trasporto degli oltre 300 superstiti, tra cui 45 donne e tre bambini, sulla porta container norvegese Siel Pilot, arrivata ieri nel porto di Catania. I presunti scafisti sono tre marocchini, quattro libici e un siriano. A pilotare la nave sarebbe stato Ayooub Harboob mentre gli altri membri si occupavano della distribuzione dell’acqua, della disposizione dei migranti e del mantenimento dell’ordine a bordo. Per esercitare questo ruolo i presunti scafisti avrebbero utilizzato calci, pugni oltre a bastoni e cinghie.
Sulla vicenda indagano i magistrati della procura di Catania. Le ipotesi di reato sono quelle di omicidio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La morte, secondo il racconto dei superstiti, sarebbe avvenuta per soffocamento, dovuta all’inalazione dei gas di scarico del motore. Sarà l’autopsia a stabilire con certezza le cause del decesso. «Gli arrestati – spiega il procuratore reggente Michelangelo Patanè – saranno sentiti e poi si procederà all’incidente probatorio dopo questo provvedimento di fermo».
Il sindaco Enzo Bianco per la giornata di oggi ha proclamato il lutto cittadino con le bandiere a mezz’asta negli uffici pubblici e la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche. «Invito i catanesi – afferma il primo cittadino – ciascuno con le modalità che riterrà opportune, a esprimere solidarietà nei confronti di queste persone che hanno trovato la morte fuggendo dalle guerre e dalla fame. La cultura dell’accoglienza e della solidarietà, d’altronde, fanno parte del patrimonio genetico della nostra città».
I nomi degli arrestati: Ayooub Harboob (cl. 1995, sedicente marocchino), Tarek Jomaa Laamami (cl. 1996, sedicente libico), Mohamed Assayd (cl. 1997, sedicente libico), Alì Farah Ahamad ( cl. 1997, sedicente libico), J. M. (cl. 1998, sedicente siriano), Mustapha Saaid (classe 1992, sedicente marocchino), Isham Beddat (cl. 1985, sedicente marocchino), Abd Al Monssif Arahman (cl. 1997, sedicente libico).