Egregio direttore,
Aran Sicilia e Segreteria Tecnica: non lottate contro i mulini a vento?
Egregio direttore,
sono una dirigente regionale e, come lei può capire, non mi firmo per evitare guai (per ora nei nostri uffici latmosfera è pesante, molto pesante, come lei può immaginare ).
Le scrivo per dirle che siamo in tanti a seguire le vostre battaglie contro personaggi che oggi, nei piani alti
Rosario Crocetta, foto di Gabriele Bonafededellamministrazione regionale fanno il bello e, soprattutto, il cattivo tempo.
Detto questo, debbo chiedervi: perché non succede nulla? Avete scritto cose non esattamente leggere sullAran Sicilia e, ieri, anche sulla segreteria Tecnica della presidenza della Regione. Eppure, lo ripeto, non succede nulla. Come mai?
Ci sono delle cose che si ripetono. Lex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che di danni ne ha provocati tanti, ha chiamato in Giunta un magistrato. Anche il nuovo presidente ha messo in Giunta un magistrato. Entrambi, poi, si sono coperti con Confindustria Sicilia, che rappresentano la via, la verità e la vita della legalità in Sicilia.
Direttore, si rassegni: questi sono intoccabili. Nessuno gli può fare nulla. In Sicilia, quando si mettono dentro certe esperienze i personaggi-simbolo, si diventa inattaccabili.
Io sono molto scoraggiata. Vedo tante ingiustizie, gente che vale poco piena, anzi stracolma di incarichi. Mi passano davanti cose incredibili. Sono molto pessimista. Ho limpressione che le vostre battaglie siano inutili. Lottate contro i mulini a vento
Egregia lettrice,
dire che non succede nulla dopo tutto quello che sta succedendo negli uffici della Regione tra deputati, ex assessori regionali e burocrati finiti nel mirino della magistratura ci sembra fuori dalla realtà.
Certo, fino ad ora il sistema del presidente Rosario Crocetta e dei suoi sodali non è stato toccato. Ma, secondo noi, è solo questione di tempo. La vicenda del parere dellAran è sconcertante. Sulla Segreteria Tecnica della presidenza della Regione abbiamo detto quello che cè da dire. Sono due vicende indicative di uno stile tipico di chi è convinto – a nostro avviso erroneamente – che non verrà mai chiamato a rispondere del proprio operato.
La Sicilia, dai primi anni 50 fino ai nostri giorni, ha sempre prodotto in serie personaggi pubblici arroganti che pensavano di essere intoccabili. Ma, prima o poi, sono caduti. Bisogna solo avere pazienza.
Oggi quelli che si permettono di fare le cose che stiamo provando a raccontare si sentono forti. Lasciamoglielo credere. Che pensino pure di essere intoccabili. Politici e alti burocrati.
Quanto ai personaggi-simbolo, ha ragione: a nostro modesto avviso i magistrati fanno male, molto male, a partecipare ad esperienze di Governo. Questo come regola generale. Con l’attuale politica hanno solo da perdere.
Con riferimento alla Sicilia, facciamo anche nomi e cognomi: a nostro avviso, lassessore Nicolò Marino, ottimo magistrato, non dovrebbe stare in questa Giunta. E nemmeno Lucia Borsellino.
Quanto a Confindustria Sicilia, beh, questi signori sono buoni per tutte le stagioni. Lacqua li bagna e il vento li asciuga. Di questi non ci occupiamo, se non per sottolinearne le insufficienze: quello che vogliono fare lo facciano pure. Sono perfettamente isomerici a Crocetta e al suo cerchio magico.
g.a.