È ufficialmente aperto al traffico. Ma il nuovo ponte sul fiume Oreto, a Palermo, non è solo una nuova infrastruttura di cui si dota la città. E anche e, soprattutto, il completamento di un progetto: l’ultima tappa dell’iter per la linea 1 del tram, quella che collega Brancaccio alla stazione centrale. Quasi sei chilometri di percorso, che dovranno affiancarsi, alle altre due linee: Borgo Nuovo-stazione Notarbartolo, e Cep-Calatafimi. Il sindaco Leoluca Orlando ha assicurato che le tre linee saranno in funzione presto e i lavori, secondo i tecnici della Sis, sono già a buon punto.
«Oggi apriamo il ponte al traffico pedonale e veicolare – dice a MeridioNews l’assessore alla Mobilità Giusto Catania -: è una tappa importante, perché si completa la linea 1 del tram con l’opera forse più impegnativa. Siamo perfettamente nei tempi». Una scommessa vinta, insomma, per l’amministrazione targata Orlando. Entro la settimana, i convogli della Bombardier lo attraverseranno per le prove di carico. «È una rivoluzione annunciata – aggiunge Catania – perché nessuno ancora ci credeva. Tutti gli interventi che stiamo portando avanti, dall’ampliamento della rete tramviaria all’avvio dei lavori dell’anello ferroviario e al completamento del passante ferroviario con 16 stazioni dentro la città, ossia una vera e propria metropolitana, si muovono in un’unica direzione: migliorare la mobilità a Palermo, renderla più sostenibile e a misura d’uomo. A tal punto da convincere i cittadini a lasciare a casa le auto. E anche questo il senso delle altre iniziative come il car sharing e il bike sharing».
Lungo una trentina di metri e largo altrettanto, il ponte collegherà nuovamente piazza Scaffa con corso dei Mille. Dopo mesi di cantieri, la rivoluzione della circolazione in via Messina Marine, con il senso unico di marcia in un tratto di via Messina Marine, il nuovo ponte antisismico, bianco e di fattura d’avanguardia, è pronto. È composto da due carreggiate laterali ciascuna con due corsie distinte per le autovetture e marciapiedi per i pedoni, e una centrale per il passaggio del tram. Realizzato con il sistema della “spinta annullata”, senza alcun pilastro per diminuire l’impatto ambientale e senza andare ad intaccare l’alveo del fiume Oreto.
«I lavori sono stati compiuti in sette mesi – spiega il vice sindaco e assessore alle Infrastrutture, Emilio Arcuri – nonostante i rallentamenti dovuti al ritrovamento archeologico dello storico ponte delle Teste Mozze. Anzi, è stata apportata in corso d’opera una modifica proprio per la protezione dei reperti ritrovati». «Abbiamo rispettato l’impegno assunto – dice il sindaco Orlando -: completare l’opera entro il Festino di Santa Rosalia, con la nomina del direttore di esercizio, che è stata resa possibile a seguito di autorizzazione da parte della Regione inizia la fase della messa in esercizio». Nei giorni scorsi la Regione ha dato il via libera alla nomina da parte dell’Amat del direttore d’esercizio del tram: Gianfranco Rossi.
L’azienda del trasporto pubblico urbano, intanto, ha già avviato la formazione degli autisti: una sessantina in totale quelli che seguiranno i corsi. Adesso occorrerà attendere la firma del nuovo contratto di servizio tra Comune e Amat, indispensabile per consentire all’azienda di incassare i soldi necessari alla gestione della nuova infrastruttura. «Dovrà essere approvato prima del bilancio e quindi entro settembre» conclude Catania.
«Questa sarà una fase sperimentale, verrà svolta una funzione di pre-esercizio in attesa che il Consiglio deliberi il contratto di servizio. Abbiamo previsto due mesi di pre-esercizio. A settembre dovrebbe esserci la delibera di Palazzo delle Aquile e poi la fase dell’esercizio. Abbiamo rispettato il tempo dell’opera, che rischiava di perdersi, abbiamo rimesso sul binario il tram e adesso ci sono i tempi di sperimentazione. Le altre due linee saranno completate entro il prossimo anno».
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