Dopo il trambusto causato dalle dimissioni dell’ex presidente, appena nominato, Puccio La Rosa, il ritorno di Carlo Lungaro e il rifiuto di Daniela Baglieri e Sebastiano Gentile, il vertice della partecipata dei trasporti catanese è finalmente. Dopo una riunione avvenuta questa mattina nella sede di via Sant’Euplio, sono stati nominati i due membri del consiglio di amministrazione di Amt e, in particolare, Stefania Di Serio – carriera nell’amministrazione delle società dei trasporti urbani di Bologna, Roma e Terni – e Domenico Drago, ex dirigente amministrativo di Ast, poi presidente, e già direttore generale di Amt Palermo.
Il loro arrivo riporterebbe un attimo di quiete nella tempesta in cui è finita in questi mesi l’azienda, fiaccata da un lato da una pesante crisi di cassa e, dall’altro, da un’irrequietezza nella definizione dei ruoli apicali. «I nomi che oggi varcano la soglia della società sono di altissimo profilo, direi che meglio di così non si poteva scegliere – spiega Carlo Lungaro a MeridioNews – Da un lato abbiamo un professionista che ha un lungo curriculum nei trasporti e, dall’altro, una ingegnera che è attualmente membro dell’Uitp (l’associazione internazionale del trasporto pubblico). Posso dire con certezza che professionalità di questo calibro non si erano mai viste». «Ora – aggiunge il presidente – finalmente potremo andare avanti, dobbiamo fare prima di tutto l’accordo con i lavoratori perché l’azienda deve ripartire e questo si può fare solo con l’intesa di tutti».
Soddisfazione anche da parte dei sindacati autonomi che accolgono con «positività la neo costituzione del Cda», scrivono Aldo Moschella e Giovanni Lo Schiavo. «Ci auguriamo che il nuovo assetto manageriale possa tornare utile alle sorti della partecipata, ma non vi è dubbio che a prescindere dalle professionalità individuali di ciascuno dei due componenti». Dovranno essere loro, secondo i rappresentanti dei lavoratori, «insieme a Lungaro, al socio unico e alla Regione a fare la propria parte nel riconoscere le somme dovute». Per questo motivo, spingere le istituzioni ad appianare il loro presunto debito nei confronti di Amt, la sigla aziendale Fast–Confsal ha proclamato uno sciopero giorno 7 aprile.
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