Le voci che vogliono il Movimento cinque stelle palermitano spaccato dalle divisioni interne non fermano il progetto di governo sul capoluogo. Questo almeno stando alle dichiarazioni di Giampiero Trizzino, investito da Beppe Grillo come coordinatore del Movimento in Sicilia, che a margine di un incontro con i giornalisti all’Ars ha parlato dell’intricata situazione di Palermo dopo la vicenda che ha portato all’indagine della Procura sulle firme false. «L’idea è ancora quella di puntare sulle Comunarie e per quello stiamo lavorando», a meno, ovviamente, di contrordini dai vertici nazionali del movimento. «Siamo ancora in attesa di capire che linea intenderanno intraprendere, ma siamo in costante contatto. I tavoli di lavoro sono attivi, occorre solo ridare equilibrio al gruppo».
Un equilibrio reso precario, appunto, dai veleni che hanno visto il deputato nazionale Riccardo Nuti, pur sospeso dal Movimento, ribadire a mezzo social che non esiste una corrente di nutiani. «Gira voce che ci siano anche dei trizziniani – prosegue – ma è assolutamente falso». Ma il deputato dell’Assemblea regionale non nega la difficoltà del momento. «In tutti i gruppi si possono creare momenti di disaccordo, il problema non è questo, ma in che termini si devono riavviare le Comunarie. Dobbiamo vedere se ci sono le condizioni per mantenere l’impianto che c’era prima, non nego che la situazione sia piuttosto delicata, ma c’è la comune volontà di farle».
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