Luciano Lemetti, Antonino Cipponeri e Giuseppe Cortes, non avrebbero adottato le cautele previste dalla legge per le lavorazioni dell'amianto provocando la morte di cinque operai
Amianto, condannati a 6 anni tre ex dirigenti Fincantieri Provvisionale di 400mila euro ai familiari delle vittime
Il giudice monocratico Fabrizio La Cascia ha condannato a sei anni ciascuno, per omicidio colposo, tre ex dirigenti dello stabilimento Fincantieri di Palermo Luciano Lemetti, Antonino Cipponeri e Giuseppe Cortesi. Non avrebbero adottato le cautele previste dalla legge per le lavorazioni dell’amianto provocando la morte di cinque operai. I tre imputati sono stati assolti per prescrizione del reato, invece, per le contestazioni relative alle lesioni colpose. Ai familiari delle vittime, decedute per asbestosi e mesotelioma pleurico, è stata riconosciuta una provvisionale di 400mila euro, mente all’Inail di 800mila. E’ il terzo processo che si celebra a Palermo per i morti alla Fincantieri di Palermo. Tra le parti civili anche la Fiom, assistita dall’avvocato Fabio Lanfranca.
Diverse le fasi processuali davanti a diversi giudici a Palermo. Già nel novembre 2014, la quarta sezione penale della Cassazione ha sostanzialmente confermato il verdetto emesso dalla Corte d’appello di Palermo nel 2012. In base a quanto ridefinito dalla Suprema corte, la pena per Luciano Lemetti è passata (da 4 anni e 2 mesi) a 3 anni e 6 mesi, per Giuseppe Cortesi (da 3 anni e 5 mesi) a 3 anni e 1 mese, e per Antonino Cipponeri (da 2 anni e 8 mesi) a 2 anni, 7 mesi e 10 giorni, sotto processo per la morte (complessivamente) di 37 operai uccisi dall’esposizione all’amianto, e per la malattia sviluppata da altri 24 lavoratori.