Il secondo giorno di confronto è terminato alle 23 di ieri con l'annuncio, dato dalla viceministro Teresa Bellanova, del tavolo oggi alle 13. Bocciata la proposta delle parti sociali di congelare gli scatti di anzianità per tutto il 2017
Almaviva, nulla di fatto ieri al vertice Mise Oggi nuovo incontro tra azienda e sindacati
Ancora un nulla di fatto per la vertenza Almaviva, che ormai ha le ore contate. Il secondo giorno di confronto al Mise è terminato alle 23 passate di ieri, con l’annuncio – dato via Twitter dalla viceministro Teresa Bellanova – del riavvio del tavolo oggi alle 13. Il confronto si è fatto ancora più teso a causa del rifiuto, da parte dell’azienda, della proposta unitaria avanzata dai sindacati: congelare gli scatti di anzianità per tutto il 2017 sulle sedi di Roma e Napoli con un sistema di salario differito (la perdita sarebbe stata infatti poi inserita nel Tfr).
Almaviva ha trovato questa proposta «tecnicamente irricevibile», visto che si sarebbe trattato di una sorta di prestito che avrebbe comunque fatto accantonare all’azienda una cifra pari a questo importo. Fonti aziendali fanno sapere che questa proposta è stata considerata «priva di consistenza», con un effetto sul conto economico prossimo allo zero. La trattativa riprende quindi da zero, nell’estremo tentativo di evitare i 2.511 licenziamenti.
Intanto, su Palermo continua il braccio di ferro tra sindacati e azienda per scongiurare il trasferimento a Rende di 19 dipendenti Almaviva su sessanta che non sono stati assorbiti da Exprivia, società che si è fatta carico della commessa Enel per i call center e che adesso, però, lamenta un eccessivo numero di ore lavorative rispetto a quelle pattuite durante la trattativa al Mise. I sindacati, per evitare a questi lavoratori di dovere andare a prendere servizio in Calabria, hanno proclamato ventitré giorni di sciopero, da ieri fino al 10 gennaio.