«Soluzioni immediate e misure tempestive ed efficaci per salvare il sito di Almaviva Contact a Palermo, che rappresenta un patrimonio produttivo e occupazionale importante, che si è insediato 20 anni fa nel capoluogo siciliano». È la richiesta avanzata dai vertici di Almaviva Contact, nel corso dell’incontro di questa mattina con la Regione e i sindacati, dopo l’annuncio di avviare le procedure di conferimento del ramo d’azienda del call center palermitano.
È stata accolta la richiesta dell’azienda di insediare tre tavoli tematici, paralleli, che partiranno a partire dalla prossima settimana con le parti sociali su scala locale. Tre appunto le direzioni: tariffe e volumi (le prime ferme da anni e inferiori al costo del lavoro; i secondi a ‘rischio’ per la scadenza delle principali commesse in lavorazione a Palermo); interventi per l’accrescimento della qualità e produttività (come indicato nell’accordo siglato lo scorso anno con le parti sociali); strumenti efficaci per la gestione degli esuberi strutturali (circa 700 gestisti ad oggi con l’ausilio di ammortizzatori sociali in scadenza a giugno).
La società ha deciso di avviare l’iter per creare una new.co, una società di capitali a responsabilità limitata, controllata al 100 per cento da Almaviva Contact, nella quale far confluire entro il 18 giugno attività e personale, circa 3.400 operatori, impiegati a Palermo, ma senza le commesse. Nei giorni scorsi era stata proprio Almaviva Contact a chiedere un incontro istituzionale con i rappresentanti di Regione, Comune e i sindacati sulla vertenza che fa tremare migliaia di persone in città.
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