«Quasi tutti i Comuni della Sicilia sono in grave difficoltà finanziarie: è arrivato il momento di una concreta mobilitazione». Le parole del vicepresidente di Anci Sicilia Paolo Amenta sono rivolte alla Regione e al governo nazionale. Da ex sindaco di Canicattini Bagni (in provincia di Siracusa), Amenta conosce bene i disagi economici degli enti locali. Problemi e criticità che circa cento sindaci siciliani ieri hanno espresso durante un’assemblea dell’Anci – che si è svolta da remoto – in cui si sono discusse le richieste che i Comuni vogliono sottoporre alla Regione Siciliana e al governo guidato da Mario Draghi. Il punto sollevato dai sindaci è quello della difficoltà nella stesura dei bilanci di previsione, i cui termini di presentazione scadranno il prossimo 31 maggio.
«Con il federalismo che si è voluto attuare, i Comuni devono far fronte alle spese esclusivamente con la liquidità che proviene dai tributi dei cittadini – spiega Amenta a MeridioNews – Sappiamo benissimo, però, che dall’anno scorso, la situazione è più difficile: con la disoccupazione e i problemi economici generali, gli enti hanno avuto difficoltà a incassare. A questo si aggiungono i ritardi dei trasferimenti per gli enti locali da parte della Regione». Le criticità emerse dall’Associazione nazionale dei comuni siciliani sono state descritte in un documento del 25 maggio. Ieri, molti sindaci dell’Isola si sono confrontati sui problemi da esporre per non incorrere in situazioni di pre-dissesto: uno scenario che, negli ultimi tempi, si è già manifestato in tanti enti locali siciliani.
«Chiediamo di modificare gli strumenti normativi che regolano la stesura dei bilanci. Nello specifico, crediamo che bisogna cambiare il tasso d’incidenza del Fondo dei crediti di dubbia esigibilità – continua Amenta – Avevamo esposto questi problemi già due anni fa e adesso sta accadendo quello che avevamo previsto: gli enti locali sono in seria difficoltà economica». Nel Fondo per i crediti di dubbia esigibilità e nel fondo di garanzia va quella parte di spesa prevista che, nel corso del tempo, gli enti non sono riusciti a coprire con le proprie risorse. Estinguere questi debiti con altre voci di bilancio o con finanziamenti esterni, al momento, sembra impossibile.
«Nella situazione attuale – sottolinea il vicepresidente dell’Anci – alcuni fondi sono bloccati da parte del governo Regionale. Questo determina la mancata approvazione dei bilanci e, di conseguenza, molti Comuni fanno ricorso alle banche, maturando tassi d’interesse altissimi che vanno a gravare ulteriormente sugli enti locali: il motivo per cui molti Comuni rischiano di non garantire anche i servizi essenziali per la collettività». Con l’incontro di ieri, Comuni chiedono un tavolo di concertazione con la Regione e gli enti locali dell’Isola per definire i necessari interventi finanziari da attuare. L’Anci Sicilia approverà una delibera in cui si spiegano le ragioni per cui non è possibile formulare i bilanci, che sarà poi inviata alla Corte dei Conti e agli organismi nazionali e regionali e sottoposta anche all’attenzione dei nove prefetti dell’Isola.
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