«Abbiamo constatato - ha detto il colonnello Marco Guarrini del gruppo Palermo - che l'eroina è tornata prepotentemente sul mercato anche a prezzi non particolarmente esosi, in un momento in cui sembrava invece fosse diminuito il suo spaccio» FOTO E VIDEO
Alla Zisa la cittadella della droga Principato: «Legalizzazione sarebbe di aiuto»
Un’organizzazione talmente forte e radicata nel territorio che nonostante i duri colpi inferti dalle forze di polizia, è riuscita a sopravvivere e a rinnovarsi costantemente.
Nel quartiere Zisa, si è consolidata una rete dello spaccio in un’ area di un centinaio di metri, racchiusa trale vie Gualtiero Offamilio, Matteo D’Aiello, Bernardo Cabrera, Regina Bianca e Alcadino da Siracusa. Una sorta di “cittadella” dello spaccio di droga, da quella pesante a quella leggera: hashish, mairjuana con a capo Luca Giardina e Umberto Machì, cocaina ed eroina invece controllate da Antonino Stassi e Claudio Missaghi. Da un lato i pusher, dall’altro, nelle abitazioni di chi era agli arresti domiciliari, la preparazione.
L’associazione dedita allo spaccio di hashish e di marijuana aveva stabilito il suo centro nevralgico all’interno del condominio di via Re Tancredi dove risiede appunto Giardina, sottoposto ai domiciliari. Sono stati registrati, dalle forze dell’ordine, interessanti incontri tra gli indagati, cui l’arrestato era solito partecipare scavalcando la finestra della sua abitazione per rientrare velocement in caso di allarme.
Sono 23 misure le cautelari eseguite oggi, centinaia le cessioni di droga per un guadagno di oltre 2 mila euro al giorno. Ventidue persone sono state segnalate alla Prefettura di Palermo ex art. 75 D.P.R. 309/90 per “uso personale di sostanze stupefacenti”, sequestrati circa 2 kg di sostanze stupefacenti per un valore complessivo di svariate migliaia di euro, oltre alla somma contante mille euro circa, provento dell’illecita attività di spaccio. Sono state arrestate sono state 13 persone e denunciate altre 13 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli arrestati sono, in carcere: Domenico Bertolino, 20 anni, Giuseppe Buffafusco 26 anni, Antonio Catalano 27 anni, Natale catalano 64 anni, Luca Guardina 34 anni, Gianluca Giordano 34 anni, Umberto Machì 28 anni, Pietro e Salvatore Messina 23 e 24 anni, Claudio Missaghi 28 anni, Raimondo Pedalino 24 anni, Alessio Scafidi 24 anni, Benedetto Scafidi 27 anni, Antonio Stassi 28, Laura Tarallo 46 anni.
Ai domiciliari Giovanna Solange Cardinale, 22 anni, Pietra Jessica Cardinale 26 anni, Salvatore Catalano 24 anni, Damiano Gargano 52 anni, Alessandro Genuardi 36 anni.
Obbligo presentazione polizia, Giovan Battista cardinale, 63 anni, Gianluca Cascino, 28 anni e Davide Nazareno la Corte, 20 anni.
«Era un sistema semplice – ha detto il Procuratore aggiunto Teresa Principato. Prima c’era l’avvicinamento e poi la trasmissione della quantità richiesta alla famiglia che evidentemente è complice. Vi è un’organizzazione familiare dedita allo spaccio. Ci sono nuclei familiari che vivono esclusivamente di droga. La droga poi veniva scesa con il paniere che poi veniva tirato su ma questa volta con il denaro. Sempre per mano delle stesse donne che confezionavano le dosi stupefacenti.
Il tutto nella totale indifferenza della gente attorno, bambini che giocano, tutto rientra nella normalità. Nel 2015 dopo tutto il lavoro fatto, questa è la normalità ed è allarmante. E questo rende il nostro lavoro frustrante. Abbiamo avuto recentemente 5 navi piene di tonnellate di hashih che forse andavano in Siria per scambiare probabilmente armi – ha aggiunto il pm – la legalizzazione delle droghe leggere, ovviamente attraverso criteri prestabiliti, potrebbe essere un rimedio, e di aiuto per non vedere vanificato il nostro lavoro e i nostri sforzi».
«La compagnia dei carabinieri San Lorenzo di Palermo è stata impegnata per alcuni mesi nel corso del 2014 nell’attività di controllo e monitoraggio video – ha detto il colonnello Marco Guarrini del gruppo Palermo -. Abbiamo constatato che l’eroina è tornata prepotentemente sul mercato anche a prezzi non particolarmente esosi, in un momento in cui sembrava invece che il suo spaccio fosse diminuito. Le vedette fatte dai pusher stessi – continua il colonnello – erano organizzate in maniera razionale e gli spacciatori immediatamente appena arrivavano i militari dislocavano la droga in altri nascondigli. Il tutto anche grazie ad una “vicinanza morale” del quartiere all’attività».
«E’ capitato anche che alcuni residenti abbiano oscurato le telecamere con vernice bianca – ha spiegato il maggiore Salvatore Del Campo, comandante della compagnia di San Lorenzo -. Inoltre è emerso che alcuni acquirenti chiedevano entrambe le sostanze stupefacenti. C’era un tacito accordo nella gestione del mercato.
L’ hashish non veniva di fatto confezionato ma venduto in stecche, l’eroina e la cocaina invece venivano confezionate con fogli di plastica e a seconda del colore si distingueva sia il peso che il tipo di droga. Una struttura aziendale complessa soprattutto perchè familiare, composta da più nuclei familiari. E’ stato riscontrato che uno degli indagati, Anna Cardinale, arrestata nella prima operazione Horus, era anche il titolare di un minimarket, all’incrocio tra via De Perche e vicolo Alcadino da Siracusa, usato per i traffici illeciti costituiti dalla vendita a clienti abituali di dosi di cocaina e di eroina e in cui adesso nas e asp stanno facendo verifiche ed è già riscontrato un allaccio abusivo oltre a mancare autorizzazione sanitaria. Oggi sono stati arrestati alcuni suoi familiari».
Il comandante De Campo però vuole essere ottimista «Durante l’arresto – ha concluso – ho visto tanta gente presente, ma in silenzio. Sono ottimista, l’ho vissuto come una partecipazione positiva. Poteva succeder qualunque cosa ma non è successa, avevo detto ai miei di guardare in alto e stare attenti a possibili lanci di vasi, ma invece non è accaduto nulla, e non era scontato».
I numerosi interventi effettuati dai Carabinieri hanno permesso di stilare una sorta di “prezzario” della droga, a seconda del tipo di sostanza stupefacente e del peso della singola dose ed è emerso anche come, in una perfetta logica di mercato, acquistando maggiori quantitativi si ottenessero sconti sul prezzo: infatti a fronte dei 15 euro pagati per una dose da un quarto di grammo, il costo di una dose da 1 gr. era di appena 30 euro.