Adrano, in canotto per attraversare la strada Flash mob di protesta dell’associazione Symmachia

Canotto, canne da pesca, remi e cappellini. Per attraversare una strada. E’ la provocazione dell’associazione e movimento politico Symmachia che ha voluto così porre l’attenzione su una delle strade di accesso ad Adrano che da un po’ di tempo a questa parte, ad ogni acquazzone si trasforma in un laghetto dove le macchine rimangono intrappolate.

Il flash mob è andato in scena ieri, mentre sulla cittadina del Catanese si abbatteva un temporale. «A seconda della pioggia – spiega la presidente dell’associazione Angela Anzalone – l’acqua raggiunge un livello preoccupante, fino alle ginocchia. Le auto che ultimamente si sono avventurate sono uscite solo con l’intervento dei pompieri e col motore in panne». Scene che, nella strada in contrada Naviccia, all’ingresso di Adrano per chi viene da Bronte, si ripetono nonostante la presenza sull’asfalto di grate per il drenaggio. Che però vengono otturate dal fango e dalla terra. 

Forse anche per colpa di un muretto che separa dai binari della Circumetnea. «E’ stato recentemente rifatto, non siamo sicuri che sia questo il problema ma è possibile», precisa Anzalone, insegnante di scuola media che con Symmachia è stata anche candidata a sindaco alle elezioni amministrative del 2013. L’associazione in realtà esiste da cinque anni e opera tra Adrano e la vicina Biancavilla. Nata per coinvolgere giovani e adulti che vogliono migliorare il territorio e per sollevare alcuni problemi. All’ultima tornata elettorale molti cittadini hanno dato fiducia al progetto, e Symmachia ha portato in consiglio comunale sette suoi candidati, migrati nel corso degli ultimi due anni presso altri partiti e movimenti. Adesso l’associazione può ancora contare su due consiglieri e si pone all’opposizione del sindaco di centrodestra Pippo Ferrante.


Al di là della politica, rimane comunque l’impegno sul territorio, come dimostra il flash mob di ieri. «I continui allagamenti sono un problema non di poco conto – continua Anzalone – chi viene da Bronte non può entrare in paese, deve fare il giro, i residenti non possono uscire di casa e anche un rifornimento di benzina è costretto spesso a restare chiuso». 

Nelle ultime settimane – prima dell’originale protesta finita anche nell’edizione odierna del Tg1 – Symmachia aveva lanciato una petizione per intervenire sulla cosiddetta strada della morte, la statale 284, teatro di numerose vittime. «Abbiamo scritto al ministero dei Trasporti, al prefetto e al presidente dell’Anas per chiedere di mettere reti protettive, in modo quantomeno da impedire l’accesso ai cani che rischiano di morire e di provocare incidenti. Ma anche il manto stradale andrebbe rifatto e poi c’è solo una carreggiata». La prima firmataria della petizione è la mamma dell’ultima vittima della strada maledetta: un diciottenne di Adrano.


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