Ha dedicato la sua esistenza alla bicicletta al punto da non essere più considerato un semplice imprenditore, ma un punto di riferimento per gli appassionati. Oggi Guglielmo Daricello è morto a 102 anni, e con lui si chiude una storia cominciata nel 1936. Aveva 20 anni quando aprì un negozio per la vendita di bici e tricicli. Tutti prodotti nel suo laboratorio artigianale chiuso all’inizio degli anni ’90: non poteva reggere la concorrenza delle industrie e la sfida del mercato. Ma il negozio c’è ancora, gestito ormai dai nipoti, la terza generazione di una famiglia che ha fatto pedalare molta gente.
Tanti sono cresciuti con le bici di Daricello fatte a mano, pezzo per pezzo, nell’officina di via Tripoli poi trasferita in via Sirtori dopo un passaggio in piazza san Francesco di Paola. L’accuratezza del lavoro e la fiducia di tanti appassionati fecero diventare Daricello un marchio affermato. Quanto quello di un altro grande artigiano palermitano della bicicletta, Enzo Cannatella, venuto dopo. Tra gli anni ’50 e ’60, Guglielmo Daricello ha allargato la propria attività aprendo altri due negozi: uno in via Turr, l’altro di giocattoli e tricicli in via Aurispa, a Palermo.
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